In occasione del ventennale de “Le Vie dell’Amicizia”, la XXVIII edizione di Ravenna Festival torna a volgere lo sguardo a Oriente e approda nell’antica Persia: da Ravenna – porta dischiusa sull’Oriente – partirà un viaggio capace di rinsaldare le relazioni con un Paese i cui legami con l’Italia prevalgono sulle ragioni della geografia. A guidare il viaggio è ancora una volta Riccardo Muti, che condurrà in un programma interamente dedicato a Verdi artisti italiani e iraniani, uniti per l’occasione a Tehran il 6 luglio e a Ravenna l’8 luglio, nello spirito di fratellanza che dal 1997 anima il progetto in luoghi simbolo della storia antica e contemporanea.

“Più dell’economia, della politica, più dei linguaggi verbali, la musica ha la capacità di comunicare e di toccare le corde più profonde in maniera diretta, senza bisogno di traduzioni. E questo ci porta all’esperienza dei concerti delle Vie dell’Amicizia, al cuore della loro stessa ragione d’essere.” Questo lo spirito di fratellanza, nelle parole di Muti, che fin dal primo e ormai storico concerto a Sarajevo anima il progetto in luoghi simbolo della storia.

Dal 1997 infatti i passi del Festival si intrecciano a quelli de “Le Vie dell’Amicizia”, pellegrinaggi laici che toccano città ferite e riallacciano antichi legami: questi “ponti di fratellanza” rappresentano lo spirito profondo della manifestazione e il culmine del suo progetto culturale. Ambasciatore di cultura nel mondo, è da sempre Riccardo Muti a salire sul podio di orchestre e cori come il Teatro Alla Scala, Il Maggio Musicale Fiorentino, l’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini (fondata da Riccardo Muti). A testimonianza dell’universalità del linguaggio musicale, in ogni occasione queste formazioni hanno accolto tra le proprie fila musicisti della città meta del viaggio. Tra gli indimenticabili appuntamenti vale la pena ricordare Beirut, Mosca, Erevan e Istanbul, New York, Il Cairo, Damasco, Nairobi, fino a Tokyo nel 2016 in occasione delle celebrazioni per i 150 anni dell’amicizia Italia-Giappone.

Il progetto per un doppio concerto a Teheran e Ravenna arriva a meno di due anni dalla ricostituzione dell’Orchestra Sinfonica e del Coro di Teheran, formazione i cui ottant’anni di storia hanno accompagnato le vicende del Paese e che, per Ravenna Festival, si unirà all’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini e a musicisti delle principali Fondazioni Lirico Sinfoniche (Petruzzelli di Bari, Comunale di Bologna, Maggio Musicale Fiorentino, Carlo Felice di Genova, San Carlo di Napoli, Scala, Massimo di Palermo e Opera di Roma). L’orchestra di oltre 100 elementi così costituita, accanto all’altrettanto numeroso coro (a propria volta composto per metà da artisti italiani del Coro del Teatro Municipale di Piacenza e per l’altra metà da artisti iraniani) si esibirà a Tehran il 6 luglio nella Vahdat Hall. In un viaggio a ritroso, l’8 luglio Oriente e Occidente saranno nuovamente uniti per il concerto al Pala De André di Ravenna.

A far da ponte la musica universale di Giuseppe Verdi, nell’esecuzione diretta dal Maestro Riccardo Muti che è stato definito “The King of Verdi”. Il programma di arie, sinfonie e cori vede come solisti il tenore Piero Pretti, il baritono Luca Salsi e il basso Riccardo Zanellato.

Il nuovo appuntamento con “Le vie dell’Amicizia” di Ravenna Festival è reso possibile grazie alla partnership con la Fondazione Roudaki e la collaborazione del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, del Ministero per gli Affari Esteri e la Cooperazione Internazionale, della Regione Emilia-Romagna, dell’Ambasciata d’Italia a Tehran, dell’Ambasciata e dell’Istituto Culturale della Repubblica Islamica dell’Iran in Italia.

Main sponsor del concerto di Tehran è Hormoz Vasfi, mecenate da sempre al fianco di Ravenna Festival, cui si aggiungono gli sponsor Ferrovie dello Stato Italiane, il Gruppo Astaldi e Eni, partner principale di Ravenna Festival.

Si rinnova inoltre la collaborazione con la RAI, testimone d’eccezione dei “Viaggi dell’Amicizia”, con la diretta di RadioTre da Ravenna l’8 luglio e la ripresa televisiva trasmessa successivamente da Rai1.

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