Trilogia d’autunno: Eroi erranti in cerca di pace

Il ritorno di Ulisse in patria

dramma per musica
libretto di Giacomo Badoaro
musica di Claudio Monteverdi

Accademia Bizantina
direttore Ottavio Dantone
Pier Luigi Pizzi regia, scene, costumi
Oscar Frosio luci

L’Humana fragilità Danilo Pastore
Tempo Gianluca Margheri
Fortuna Chiara Nicastro
Amore Paola Valentini Molinari

Giove Gianluca Margheri
Nettuno Federico Sacchi
Minerva Arianna Vendittelli
Giunone Candida Guida

Ulisse Dominik Koeninger
Penelope Delphine Galou
Telemaco Valerio Contaldo

Antinoo Federico Sacchi
Pisandro Danilo Pastore
Anfinomo Jorge Navarro Colorado

Eurimaco Žiga Čopi
Melanto Charlotte Bowden
Eumete Luca Cervoni
Iro Marco Angioloni
Ericlea Margherita Sala


«M’allettò così l’epico della Poesia, com’il delicato della Musica, ch’io non seppi rattenerne la penna»: ispirato dall’aver assistito all’Ulisse di Monteverdi, Federico Malipiero, quello stesso anno a Venezia, il 1640, scriverà un romanzo. Le sue parole sembrano riassumere il senso profondo di quel miracolo espressivo che fu il “recitar cantando”: gli slanci lirici, gli incisi ripetuti, gli accenni ritmici che sembrano prender forma compiuta per poi rientrare nella declamazione e ancora virare all’arioso… Insomma, nell’opera di Monteverdi ispirata al ritorno a Itaca dell’eroe omerico, una volta di più l’azione e il testo “motivano” la partitura e da essa prendono slancio e sostanza, esprimendo quegli “affetti” in cui il pubblico ancora oggi può riconoscersi, specie se a interpretarli sono musicisti esperti come quelli riuniti sotto la direzione di Dantone.