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Create Date8 luglio 2021
Last Updated8 luglio 2021

I VESPRI DANTESCHI CONTINUANO CON HAYDN E IL QUARTETTO LEONARDO
Dal 9 all’11 luglio, alle 19.30 nella Basilica di San Francesco, Le sette ultime parole di Cristo

Esiste forma d’arte che non si possa ricondurre a quell’universo composito e assoluto che è la Commedia, capace di parlare agli uomini di ogni epoca e luogo? Difficile rispondere, ma certo ci sono pagine della creatività umana che inevitabilmente ci riportano al poema: è il caso di Le sette ultime parole del nostro Redentore in croce di Franz Joseph Haydn, capolavoro la cui versione autografa per quartetto d’archi sarà affidata ai giovani musicisti del Quartetto Leonardo per i nuovi appuntamenti dei Vespri danteschi, da venerdì 9 a domenica 11 luglio, sempre alle 19.30 nella Basilica di S. Francesco. Se queste pagine musicali non hanno alcun diretto riferimento ai versi danteschi, il Terremoto sul Calvario che ispira a Haydn la “sonata” conclusiva è lo stesso che Dante descrive inequivocabilmente nei versi “Per lei tremò la terra e ‘l ciel s’aperse” (Paradiso VII, v. 48). Nato nel 2019, il Quartetto Leonardo – Sara Pastine e Fausto Cigarini ai violini, Salvatore Borrelli alla viola e Lorenzo Cosi al violoncello – è fresco di Premio Farulli, il prestigioso riconoscimento nell’ambito del Premio della Critica Musicale Franco Abbiati 2021. Come per tutti gli appuntamenti dei Vespri il biglietto di ingresso è 1 Euro.

Nel VII canto del Paradiso, Beatrice, intuendo un dubbio del Poeta, gli spiega come la crocifissione di Cristo sia stata al tempo stesso giusta, perché punizione rivolta alla natura umana, dunque per se stessa peccatrice, del Figlio di Dio, eppure ingiusta perché appunto applicata alla sua persona – la cui morte sarà causa dello sconvolgimento della terra. La partitura, come spesso accade, nasce in realtà da una commissione: nel 1786 è un canonico della cattedrale di Cadice, nella Spagna meridionale, a chiedere a Haydn una meditazione in musica adatta a commentare le ultime sette frasi di Cristo sulla croce, passi evangelici che nel corso del Settecento erano stati più volte posti in musica, ma che Haydn per la prima volta traduce in puro suono, indicandoli in partitura, quale monito, sotto le note dei violini primi, ma tralasciandone completamente l’intonazione vocale.

Si tratta dunque di sette Sonate, precedute da un’Introduzione, maestosa e improntata a quella gestualità drammatica propria dei nuovi orizzonti espressivi che informano tutta la composizione; e chiuse da un Terremoto irto di dissonanze e trilli, a richiamare il fragore tellurico che dopo la Crocifissione sconvolse il Calvario. Un’opera di cui Haydn realizzò, oltre alla più nota e “definitiva” versione per orchestra ultimata nel 1796, una prima impaginazione per archi fiati e timpani, nonché una versione pianistica e una espressamente pensata, nel 1787, per quartetto d’archi, appunto quella proposta dal Quartetto Leonardo.

Il Quartetto Leonardo è un ensemble di recentissima formazione, nato dall’incontro di quattro giovani musicisti di varia provenienza, ognuno impegnato a perfezionarsi in importanti scuole europee tra Vienna, Lugano e Hannover, nonché singolarmente vincitori di concorsi internazionali e con esperienze europee in importanti orchestre. Mentore della formazione è la professoressa Paola Besutti che ha seguito da vicino la crescita del quartetto, mentre da qualche mese il Quartetto Leonardo studia all'UdK di Berlino con i membri del famoso Quartetto Artemis: Gregor Sigl, Eckart Runge, Vineta Sareika e si perfeziona con Peter Schuhmayer (Quartetto Artis, Mdw di Vienna) e O. Wille (Musikhochschule di Hannover).

La rassegna dei Vespri si concluderà con una prima esecuzione assoluta: Eunoè. Paradiso terrestre, un oratorio di Stefano Dalfovo, su libretto di Francesco di Giorgio, eseguito dal coro cesenate Ecce Novum diretto da Silvia Biasini (12, 13 luglio).

Info: 0544 249244 – www.ravennafestival.org


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