La via dei Romei. I pellegrinaggi della fede
19 giugno – 26 luglio 1997

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L’Edizione 1997 di Ravenna Festival sarà dedicata alla “Via dei Romei”, il percorso che collegando l’Oriente a Roma è stato teatro di pellegrinaggi fin dai tempi più remoti. Con l’approssimarsi del Giubileo dell’anno 2000 sempre maggiori saranno le occasioni di approfondimento spirituale e, dopo le ultime due edizioni sul tema del Mediterraneo, il Festival si muove ora decisamente verso l’Est del Mondo, ripercorrendo idealmente qualche tratto del tragitto che le migliaia di pellegrini in viaggio – molti dei quali facevano tappa proprio a Ravenna – compivano per raggiungere i “luoghi santi” del Cristianesimo.

Ad Oriente, allora, saranno volte le produzioni di teatro musicale: in coproduzione con il Festival delle Notti bianche di San Pietroburgo e il Teatro Champs Èlysées di Parigi verrà realizzata una nuova edizione di Boris Godunov di Modest Musorgskij (9/11/12 luglio, Teatro Alighieri) – nella versione originale del 1869 revisionata da Alexander M. Bakhi per il Teatro Marijnskij – con la direzione di Valerj Gergiev e la regia di Valerj Fokine. L’altro titolo operistico, coprodotto con il Comunale di Bologna e l’Opera di Roma, sarà Attila di Giuseppe Verdi (20/23/25 luglio, Teatro Alighieri) con la direzione di Gary Bertini e l’allestimento curato da Pier Luigi Pizzi. Le gesta del condottiero unno e la fondazione di Venezia da parte degli esuli di Aquileia raccontate nel libretto di Solera (e Piave) si svolgono proprio in alcuni degli scorci più significativi della “Via dei Romei” e, personaggi storici realmente esistiti come il generale romano Ezio o quell’ Odoacre, al fianco di Attila al momento della sua calata in Italia, hanno intrecciato le loro storie personali anche con la storia di Ravenna.

La serie dei grandi concerti sinfonici, un appuntamento ormai tradizionale per il Festival, si aprirà con un evento eccezionale, il ritorno in Italia, dopo dieci anni, di Carlos Kleiber che alla direzione della Bayerisches Staatsorchester il 19 giugno al Palazzo Mauro de André inaugurerà la rassegna. Le presenze di Giuseppe Sinopoli (con la Staatskapelle Dresden) il 15 luglio al Palazzo Mauro de André, Myung-Whun Chung (con l’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia) il 18 luglio al Palazzo Mauro de André e di Valerj Gergiev (con l’Orchestra e il Coro del Teatro Marinskij) il 10 luglio al Palazzo Mauro de André arricchiranno il calendario dei concerti. Un concerto di grande prestigio, con l’Orchestra e il Coro del Maggio Musicale Fiorentino diretti da Georges Prêtre, il 28 giugno a Sant’Apollinare in Classe, sarà la serata conclusiva del Prix Italia, uno degli appuntamenti televisivi di maggior rilievo internazionale che per il 1997 ha scelto Ravenna come sua sede.

La serie dei grandi concerti sinfonici, un appuntamento ormai tradizionale per il Festival, si aprirà con un evento eccezionale, il ritorno in Italia, dopo dieci anni, di Carlos Kleiber che alla direzione della Bayerisches Staatsorchester il 19 giugno al Palazzo Mauro de André inaugurerà la rassegna. Le presenze di Giuseppe Sinopoli (con la Staatskapelle Dresden) il 15 luglio al Palazzo Mauro de André, Myung-Whun Chung (con l’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia) il 18 luglio al Palazzo Mauro de André e di Valerj Gergiev (con l’Orchestra e il Coro del Teatro Marinskij) il 10 luglio al Palazzo Mauro de André arricchiranno il calendario dei concerti. Un concerto di grande prestigio, con l’Orchestra e il Coro del Maggio Musicale Fiorentino diretti da Georges Prêtre, il 28 giugno a Sant’Apollinare in Classe, sarà la serata conclusiva del Prix Italia, uno degli appuntamenti televisivi di maggior rilievo internazionale che per il 1997 ha scelto Ravenna come sua sede.

Riccardo Muti, con l’Orchestra Filarmonica ed il Coro del Teatro alla Scala, sarà poi protagonista di uno dei momenti più significativi del Festival 1997: dopo il concerto a Ravenna del 13 luglio, infatti, lo stesso programma dedicato a Schubert, Brahms e Beethoven verrà replicato al Palazzo dello Sport di Sarajevo, creando così un ponte attraverso l’Adriatico per testimoniare la solidarietà e l’amicizia nei confronti di una città martire della guerra e dare un segnale concreto di speranza per la sua rinascita morale e materiale. La terza Sinfonia “Eroica” di Beethoven sarà eccezionalmente eseguita dall’unione dell’Orchestra Filarmonica della Scala e dall’Orchestra Filarmonica di Sarajevo dirette da Riccardo Muti.

Le altre produzioni del Festival vedranno nuove collaborazioni con Ravenna Teatro e i Magazzini: Pietro Fenati ed Ezio Antonelli allestiranno uno spettacolo intitolato La Volpe Renardo (20/21/22 giugno Teatro Rasi), in cui le “avventure” tradizionali dei personaggi/animali evocheranno l’iconografia mosaicale della Basilica di San Giovanni Evangelista, mentre Federico Tiezzi e Sandro Lombardi daranno vita al Cantico spirituale di San Giovanni della Croce (7/8 luglio Teatro Alighieri), uno dei grandi testi della “mistica” medievale di area mediterranea, con la partecipazione straordinaria di Amancio Prada. Maurice Béjart, uno dei nomi di maggior rilievo della danza contemporanea, sarà a Ravenna con la sua nuova Compagnia per due recite della sua Messe pour le temps présent (26/27 giugno Teatro Astoria), mentre Micha van Hoecke con il suo Ensemble presenterà una nuova creazione coreografica sulla Spiritualità intitolata, Pèlerinage (19/ 21/ 22/23 luglio Teatro Rasi), con musiche di autori vari. Nella insolita veste di pianista, assieme all’Ensemble Wien-Berlin, Riccardo Muti (2 luglio Teatro Alighieri) sarà impegnato anche in uno dei più interessanti appuntamenti del cartellone cameristico con un concerto in cui sono previsti il Quintetto di Mozart ed il Sestetto di Poulenc per pianoforte e fiati; sono in programma, inoltre, concerti dell’Ottetto di Vienna , dell’Accademia Bizantina (con il completamento dell’integrale dei Concerti grossi di Corelli), dei pianisti Gerhard Oppitz e Santiago Rodriguez, dei Solisti Insieme (giovani strumentisti ospiti abituali del Festival), dei Percussionisti della Scala (con un programma dedicato a giovani compositori italiani) e del Coro dell’Associazione Polifonica Adone Zecchi, una delle più vive realtà musicali ravennati.

Due progetti speciali completeranno il programma 1997 ribadendo la vocazione del Festival nel campo della ricerca e delle nuove proposte. Con l’Associazione teatrale I.V.A.N. verrà coprodotto un eventospettacolo dedicato a Majaskovskij e, con la consulenza di Franco Masotti, il 5 e 6 luglio verrà realizzata una “due giorni” interamente dedicata alla musica armena e georgiana intitolata “Progetto Transcaucasia”. Due Cori polifonici presenteranno una testimonianza della musica tradizionale di quei paesi, mentre l’Orchestra della Toscana diretta da Jansug Kakhidze e lo Xenia Ensemble (in due concerti) eseguiranno il ciclo di composizioni del georgiano Giya Kancheli dedicate alla preghiera dei vari momenti della giornata intitolato Life without Christmas. Parteciperanno alla “minirassegna” prestigiosi solisti come la violista Kim Kashkashian, il clarinettista Eduard Brunner e il soprano Hasmik Papian. Dopo i concerti verranno, inoltre, proiettati due film di Sergej Parajanov, regista armeno “venerato” dai cinefili di tutto il mondo, Il colore della melagrana e Ashik Kerib.

Ancora una volta alla programmazione “classica” verrà affiancata la proposta di musica etnica legata alla tematica della Rassegna: sono previsti un concerto del Coro Philippopolis con i Canti della Liturgia Ortodossa, un concerto di Rytwik Sanial dedicato al “dhrupad” indiano (una delle forme più alte della musica spirituale del Nord dell’India) e un concerto dell’Ensemble Weltgesang (16 luglio Santa Maria in Porto Fuori) in cui verranno eseguiti i Canti raccolti nel “Llibre Vermell” dei Pellegrini di Montserrat. Il Festival si chiuderà con una serata “spiritual” del Chicago Children’s Choir il 26 luglio alla Loggetta Lombardesca.