Barriere: non sono mai state tanto reali come quest’anno; stabilite per proteggerci ma inevitabilmente destinate anche a isolarci – dagli altri, dalle esperienze, anche dalla musica. Da questa consapevolezza riparte l’iniziativa La musica senza barriere, per la quale i musicisti dell’Orchestra Giovanile “Luigi Cherubini” – quei giovani che più sono stati colpiti dal prolungato silenzio imposto dalle misure che hanno chiuso teatri e auditorium in tutta la penisola – si esibiscono in RSA della città e della provincia, al Monastero delle Carmelitane, alla Casa Circondariale. Dall’1 al 30 luglio, tra Ravenna, Alfonsine, Cervia, Lugo e Russi una varietà di formazioni da camera – quartetti d’archi e quartetti d’ottoni, sestetto e duo, quintetti e terzetti – propone programmi che spaziano da Telemann a Bach, da Gluck a Mozart, e poi ancora Wagner, Rossini, Verdi, Mascagni, Morricone, compositori contemporanei… Se con l’inaugurazione di Ravenna Festival, sua residenza estiva, l’Orchestra ha restituito la musica dal vivo al grande pubblico, con La musica senza barriere i giovani della Cherubini portano la musica là dove si è più sofferto; dove più sono stati isolati. Suonando nei giardini e nei cortili, per essere ascoltati dai balconi e dalle finestre; perché nessuno rimanga prigioniero del silenzio. A rendere possibile l’iniziativa, che gode del patrocinio del Comune di Ravenna, il sostegno della Regione Emilia-Romagna e della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna.  

“Questa è l’Italia buona,” ha detto di loro Riccardo Muti, in occasione del concerto di apertura di Ravenna Festival, quel 21 giugno che è anche la festa della musica e il solstizio d’estate; il giorno più luminoso per un atto di coraggio che ha visto protagonisti proprio i giovani dell’Orchestra Cherubini, i primi a salire sul palcoscenico di una XXXI edizione completamente reinventata. Ma c’è di più. Anche quest’anno raccolgono il testimone – quello morale e non solo artistico – del loro direttore, rinnovando l’esperienza de La musica senza barriere, che già nell’estate 2019 aveva raggiunto luoghi destinati al volontariato, alla cura e al recupero delle persone. Ancora più recentemente l’iniziativa, durante le settimane del lockdown, si è trasformata in pillole di musica, esibizioni in video condivise sul sito e i social del Teatro Alighieri per riaprirne, benché virtualmente, le porte. A partire invece dall’1 luglio – con le proposte vagliate dal Segretario Artistico dell’Orchestra Carla Delfrate e coordinate dall’Ispettore Leandro Nannini – la formazioni da camera saranno impegnate in un itinerario di tredici concerti, principalmente presso le RSA.

I musicisti della Cherubini sono tutti sotto i 30 anni, provengono da ogni regione d’Italia e nel corso del loro triennio in orchestra, superate le rigorose selezioni, hanno l’opportunità di lavorare non solo con Muti, che ha creato l’orchestra nel 2004, ma con direttori e solisti di calibro mondiale, all’interno di prestigiose rassegne e nuove produzioni. La nascita di gruppi di camera, per volontà degli stessi musicisti e su invito del loro mentore, mira a sviluppare e perfezionare l’affiatamento dei singoli grazie all’attività cameristica, che consente di approfondire ulteriormente il rapporto dialettico fra gli elementi dell’orchestra. Che fare musica insieme possa rappresentare uno dei più alti esempi di convivenza civile è una delle convinzioni su cui si fonda il lavoro di Muti in orchestra. E allora perché non fare di questo spirito la forza motrice di un progetto che si rivolge a chi non può varcare la soglia di un teatro o un auditorium?

Un’edizione inaspettata questa XXXI, un cartellone che per settimane è sembrato praticamente impossibile da realizzare e abbraccia invece oltre quaranta eventi, tre luoghi di spettacolo, cinquecento artisti ospiti – tra loro anche la Cherubini, impegnata in ben cinque concerti. L’affinità fra Ravenna Festival e la sua Orchestra è però ancora più profonda. La manifestazione si è infatti impegnata, pur nel rispetto delle norme precauzionali, a raggiungere il più ampio numero di persone, con prezzi accessibili inferiori alla media per tutti gli eventi ma anche con lo streaming gratuito. L’Orchestra Giovanile “Luigi Cherubini” rinnova invece il proprio dono al Festival e alla Città, facendosene ambasciatore anche presso gli ospiti delle RSA e della Casa Circondariale, per raggiungere quegli angoli di società che rischiano di essere altrimenti esclusi dall’esperienza della cultura e della bellezza.

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