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- Data di creazione 12 Luglio 2024
- Ultimo aggiornamento 12 Luglio 2024
EROI ERRANTI IN CERCA DI PACE: LA TRILOGIA D’AUTUNNO DI RAVENNA FESTIVAL 2024
Da lunedì 15 luglio prevendita carnet con i tre spettacoli
Con un trittico intitolato Eroi erranti in cerca di pace, al Teatro Alighieri dal 15 al 19 novembre la Trilogia d’Autunno di Ravenna Festival ci accompagna fino alle radici del belcanto e alle origini dell’opera, immergendo lo spettatore nei suoni e nelle atmosfere del barocco seicentesco. Due i nuovi allestimenti che possono contare sulla raffinata regia di Pier Luigi Pizzi e la sapienza musicale di Accademia Bizantina e Ottavio Dantone: il primo è Il ritorno di Ulisse in patria di Monteverdi (15 e 18 novembre), ispirato al ritorno a Itaca dell’eroe omerico, mentre il secondo è dedicato a Purcell, la cui ode a Santa Cecilia, patrona della musica, incastona Dido and Aeneas (16 e 19 novembre), composta per le gentildonne di un convitto di Chelsea. Al centro di questo dittico che rappresenta i due fronti della guerra di Troia – forse per scoprire che entrambi sono perdenti, perché i conflitti non lasciano mai vincitori – un recital dedicato all’intramontabile forza espressiva di un repertorio che sfida i secoli: il controtenore polacco Jakub Józef Orliński, affiancato dall’ensemble Il Pomo d’Oro, propone Beyond (17 novembre), facendo rivivere la fascinazione degli evirati cantori del passato.
Da lunedì 15 luglio sono disponibili i carnet Trilogia (3 spettacoli con il 15% di sconto sul prezzo dei biglietti), presso la Biglietteria del Teatro, telefonicamente (0544 249244), online (ravennafestival.org), presso le filiali La Cassa di Ravenna Spa e gli IAT di Ravenna e Cervia. Le prevendite dei singoli biglietti si aprono invece giovedì 3 ottobre.
«M’allettò così l’epico della Poesia, com’il delicato della Musica, ch’io non seppi rattenerne la penna»: era il 1640 e lo scrittore Federico Malipiero aveva assistito a Il ritorno di Ulisse in patria di Monteverdi, rappresentata per la prima volta quell’anno al Teatro Santi Giovanni e Paolo di Venezia; l’esperienza ispirò il suo successivo romanzo. Le parole di Malipiero riassumono il senso profondo del miracolo espressivo del “recitar cantando”. Nell’opera di Monteverdi ispirata al ritorno a Itaca dell’eroe omerico, l’azione e il testo motivano la partitura e da essa prendono slancio e sostanza, esprimendo quegli “affetti” in cui il pubblico ancora oggi può riconoscersi, specie se a interpretarli sono musicisti esperti come quelli riuniti sotto la direzione di Dantone.
È invece nel cuore di Hail! Bright Cecilia, l’ode alla santa patrona della musica che, nell’ardito disegno registico di Pier Luigi Pizzi, “germoglia” Dido and Aeneas, l’opera che Purcell compose per le giovani gentildonne di un convitto nel sobborgo londinese di Chelsea. Era il 1689 e certo non immaginava che questa sarebbe rimasta per secoli l’unica vera e inarrivabile opera inglese – bisognerà poi aspettare Britten. Nonostante gli echi dei modelli italiani e francesi, ciò che rapisce è la freschezza quasi popolare delle sue melodie immerse in un raffinato tessuto armonico. Così come nella più celebre delle sue quattro Odi a Santa Cecilia che risale a tre anni più tardi: in essa la musica è rappresentata come voce di natura, lingua universale, colei che “la mente con invisibili catene stringe” e “affascina i sensi e afferra il cuore”.
Info e prevendite 0544 249244 www.ravennafestival.org