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Create Date27 marzo 2021
Last Updated4 maggio 2021

Da domenica 28 marzo, ore 11, disponibile gratuitamente il concerto registrato al Teatro Massimo

Non poteva che concludersi in Sicilia la tournée, organizzata da Ravenna Festival, che ha visto Riccardo Muti e l’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini attraversare la penisola da nord a sud: dopo gli appuntamenti registrati a Bergamo e Napoli, già disponibili per lo streaming gratuito, dalle ore 11 di domenica 28 marzo sarà online il concerto al Teatro Massimo di Palermo. In questa città il cui patrimonio e la cui bellezza nascono all’incontro e stratificarsi di culture, Muti e la sua Orchestra hanno rinnovato la propria missione per la musica e i teatri italiani, contribuendo a tenere virtualmente aperte le porte del Massimo con un programma che include la Sinfonia n. 3 di Franz Schubert e la Sinfonia n. 9 “Dal Nuovo Mondo” di Antonín Dvořák, vero e proprio sguardo sul futuro. In collaborazione con RMMUSIC, il concerto sarà disponibile per trenta giorni su ravennafestival.live, su ansa.it nell’ambito del progetto “Ansa per la cultura” e sulla web TV del Teatro a cui si accede dalla homepage teatromassimo.it.

Muti, a cui Palermo conferisce la cittadinanza onoraria per l’impegno nel diffondere i valori della pace e della comunione fra i popoli attraverso il linguaggio universale della musica, ha scelto di includere in programma una storia di integrazione sociale e culturale. Nella città che in sé concilia una miriade di passati – fenicio, romano, bizantino, arabo, normanno… – la Cherubini ha eseguito la Sinfonia n. 9 in mi minore Op. 95 che Dvořák concepì dopo essere diventato, su invito della mecenate Jeanette Thurber, direttore del Conservatorio di New York, una delle prime scuole ad ammettere donne e afroamericani. A contatto con lo sterminato repertorio spiritual e dei nativi, il compositore unì due patrimoni popolari, quello boemo e quello americano. Schubert compose invece la Sinfonia n. 3 in re maggiore D 200 nel 1815 pochi mesi dopo il proprio diciottesimo compleanno. Di quest’opera, germogliata tra una messe incredibile di Lieder (quasi 150 quell’anno), saltano subito all’orecchio la vena cantabile e la freschezza dell’invenzione melodica che si dispiegano dopo l’inquieto Adagio introduttivo.


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