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Create Date30 giugno 2016
Last Updated30 giugno 2016

Teatro Alighieri, venerdì 1 luglio ore 21

Venerdì 1 luglio, Teatro Alighieri ore 21, Ravenna Festival presenta il “Gran Galà del Danubio”. È forse improbabile, ma se qualcuno ancora pensasse che la musica classica sia appannaggio di obsoleti rituali adatti a un pubblico di mezza età, ecco la più aperta smentita: sotto la direzione di Tamás Vásáry, sul podio della MAV Chamber Orchestra, approdano al Festival i Virtuosos, ovvero i protagonisti del talent show più innovativo e imprevedibile degli ultimi anni. Che non si svolge tra ingombri tavoli di cucina e cuochi isterici o tra le note leggere di voci e canzonette alla moda, ma mette in scena i migliori giovani talenti di quella tradizione strumentistica in cui l'Ungheria - terra di virtuosi, o virtuózok - eccelsi - eccelle da secoli. Perché è proprio a Budapest che un paio di anni fa nasce il “format” che, grazie alla collaborazione con la prestigiosa e antica Accademia “Franz Liszt” della capitale ungherese e quindi alla presenza di una giuria veramente “stellata”, non solo spopola sulle reti televisive di quel paese, ma anzi è già richiesto da tutti i più importanti colossi televisivi mondiali.

Un successo, dunque, germogliato dall’incontro tra le più moderne e disinvolte forme di comunicazione e divulgazione e il rigore, lo studio e l’assoluto valore di interpreti alle prese con l’intramontabile repertorio classico. Ad esibirsi per questo vero e proprio “Galà del Danubio” sul palcoscenico del Teatro Alighieri sono i vincitori della prima edizione, ma al loro fianco, a dirigere la storica MAV Chamber Orchestra, ci sarà una delle stelle internazionali della terra ungherese, Tamás Vásáry: carriera straordinaria, sia di direttore sia di pianista, che lo ha imposto sui palcoscenici di tutto il mondo soprattutto dopo la “fuga” in Occidente nel 1956, dopo la fallita insurrezione ungherese.

Accanto ai giovani talenti, poi un mezzosoprano più che mai in carriera, come l’ungherese Andrea Ulbrich e, anche nelle insolite vesti di “presentatrice” (tributo a ritmi e riti televisivi…), un soprano che veramente non ha bisogno di presentazioni: l’austriaca Eva Lind, acclamata nei palcoscenici di tutto il mondo, dalla Scala alla Staatsoper di Vienna, da Salisburgo a New York, condividendo le scene con i più grandi di sempre, Domingo, Pavarotti, Kraus. Ma veniamo ai giovani virtuosos che si avvicenderanno per il pubblico di Ravenna Festival: Roland Jakab Attila al violino e Ivette Gyöngyösi al pianoforte si esibiranno in due importanti opere del più eloquente stile classico, rispettivamente nel Concerto per violino e orchestra n. 3 in sol maggiore K 216 di Mozart e nel Concerto in re maggiore per pianoforte e orchestra, Hob:XVIII:11 di Franz Joseph Haydn. Ma poi emergeranno i virtuosismi anche di Tamás Kökény al contrabbasso, alle prese con una Tarantella di Giovanni Bottesini, e di Bianka Szauer all’arpa nell’evocativo “Baroque flamenco” di Debora Hanson e, ancora, di un altro violinista, Gyula Váradi chiamato a interpretare le atmosfere gitane di Zigeunerweisen op. 20 di Pablo de Sarasate, e del pianista Apor Szüts che entra in campo con due sue improvvisazioni, oltre ad accompagnare il canto di Andrea Ulbrich in “Cäcilie” dall’op. 27, raccolta di liriche che Richard Strauss regalò al soprano Pauline de Ahna il giorno prima di sposarla, e quello di Eva Lind nel celeberrimo valzer di Johann Strauss “Voci di primavera”. Ma ancora uno spazio sarà riservato alle voci liriche di Andrea Ulbrich, con una pagina ungherese quale "Szegény vagyok" (Io sono povero) dall’opera “Háry János” di Zoltan Kodaly, e di Eva Lind con una delle più amate arie del catalogo pucciniano: l’aria di Lauretta “O mio babbino caro” da “Gianni Schicchi”.

Insomma, sonorità ungheresi e zigane che si intrecciano con il filo della melodia italiana, in un Gala che si profila quasi un preludio alla Trilogia “Lungo il Danubio” che Ravenna Festival dedicherà il prossimo autunno alla straordinaria tradizione dell’operetta e che vedrà impegnati sul palcoscenico proprio artisti e compagnie ungheresi, che (dal 14 al 23 ottobre) si avvicenderanno nell’interpretazione di capisaldi del genere quali La Contessa Maritza di Emmerich Kálmán, Il pipistrello di Johann Strauss e La Vedova allegra di  Franz Lehár. A concludere il viaggio lungo il Danubio, domenica 23 ottobre al Teatro Alighieri dopo tre giorni di esibizioni negli angoli più diversi del centro storico, sarà la Budapest Gypsy Symphony Orchestra - un’orchestra di violini, viole, violoncelli, contrabbassi, clarinetti e cimbalom - che non esiterà ad alternare in funamboliche esecuzioni pagine celebri di compositori quali Liszt, Bartók, Kodály, Brahms, Chajkovskij e Strauss a brani di musica tradizionale ungherese e zigana.

Info e prevendite: 0544 249244 – www.ravennafestival.org
Biglietti: Platea, Palchi I, II e III ordine intero 20 euro (ridotto 18); Galleria, Palco IV ordine e loggione intero 12 euro (ridotto 10)
I giovani al festival’: fino a 14 anni, 5 euro; da 14 a 18 anni e universitari, 50% tariffe ridotte.


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