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Create Date25 luglio 2020
Last Updated25 luglio 2020

DNA, LO SPETTACOLO CHE FA SUONARE LA SCIENZA, CON TELMO PIEVANI E I DEPRODUCERS
Domenica 26 luglio, alle 21.30 al Pavaglione di Lugo, musica inedita per raccontare la ricerca

C’è una storia che accomuna ogni essere umano, una storia di unità nella diversità: è quella che dalla formazione delle prime cellule arriva alla comparsa dell’Homo sapiens e fino alle conquiste della genetica. La racconta, domenica 26 luglio alle 21.30, DNA, il nuovo appuntamento di Ravenna Festival a Lugo. Divulgare la scienza e le a volte tortuose strade della ricerca è il cavallo di battaglia dei Deproducers, un collettivo di artisti fondato da Vittorio Cosma (già PFM e storico collaboratore di Elio e le Storie Tese); un approccio rigoroso ma accessibile si combina a brani musicali inediti, immagini suggestive e una scenografia costruita ad hoc. In DNA, una produzione di Fondazione AIRC in collaborazione con i Deproducers, veste i panni del front-man l’eminente filosofo ed evoluzionista Telmo Pievani, titolare, presso l’Università di Padova, della prima cattedra italiana di Filosofia delle Scienze Biologiche. A questo narratore d’eccezione si affiancano lo stesso Vittorio Cosma alle tastiere, Roberto Angelini voce e chitarra, Luca Cognetti alla chitarra, Gianni Maroccolo al basso e Simone Filippi alla batteria, uniti nella missione di “parlare delle cose che ci circondano, pur in un mondo che ci spinge continuamente a non pensare – spiega Cosma – La scienza custodisce concetti di grande poesia: partendo dal dato scientifico per arrivare ad associazioni emotive ed etiche, proponiamo uno spettacolo psichedelico e super pop”.

“Lo spettacolo DNA è come un cavallo di Troia – commenta Telmo Pievani – che attraverso la musica, la poesia e le immagini trasmette al pubblico contenuti scientifici importantissimi e aggiornati. Il messaggio finale è quello della serendipità della scienza, ossia dell’importanza della ricerca di base: partire con una grande domanda, guidata dalla curiosità, senza sapere dove si arriverà. Questa è la ricerca che dobbiamo sostenere”. Il percorso di DNA è legato a doppio filo a quello della ricerca, strumento fondamentale nella lotta alle malattie come il cancro, ma anche metafora del processo di miglioramento di se stessi attraverso la conoscenza. I segreti del genoma diventano anche un antidoto ai pregiudizi, svelando come “tutti gli esseri umani derivano da un piccolo gruppo di pionieri africani che hanno iniziato a migrare: noi migriamo da due milioni di anni, siamo tutti cugini strettissimi”.

Attraverso l’incontro con L.U.C.A., il Last Universal Common Ancestor, l’ultimo antenato comune da cui derivano tutte le creature viventi, si dipana una storia di unità nella diversità – siamo tutti parenti e tutti differenti, il risultato di infinite variazioni sul tema che hanno generato l’uomo e la medusa, i batteri e le querce secolari. Il DNA è il linguaggio universale chimico che tutti gli esseri viventi condividono, un filo di Arianna che passa da generazione a generazione. In questa storia, la Storia del mondo come lo conosciamo, il caso, la necessità e l’errore giocano un ruolo fondamentale, perché se le cellule si replicassero sempre uguali non esisterebbe sviluppo: in breve, la diversità è il vero motore dell’evoluzione. E chi può raccontarlo meglio di Telmo Pievani, che all’Università di Padova è titolare anche degli insegnamenti di Bioetica e Divulgazione naturalistica e nel 2017 è diventato Presidente della Società italiana di biologia evoluzionistica?

Lo spettacolo si articola in diversi capitoli, dedicati ciascuno a uno specifico tema. Mentre Pievani illustra al pubblico i contenuti, i musicisti, sovrastati dalle proiezioni create dal videomaker Marino Capitanio, accompagnano il viaggio disegnando mondi sonori pulsanti e coinvolgenti: chitarra, basso e tastiere dialogano al ritmo dell’evoluzione della vita. Così la biologia diventa appassionante quanto un’opera d’arte, solleticando il senso critico e la curiosità indispensabili a ogni approfondimento, soprattutto al giorno d’oggi, quando rischiamo di smarrire la rotta nell’oceano delle informazioni a portata di click. Prima di arrivare all’infinitamente piccolo dei segreti delle cellule, i Deproducers si sono misurati con gli immensi spazi dell’astrofisica in Planetario e con il regno vegetale in Botanica.

Ravenna Festival è al Pavaglione di Lugo anche lunedì 27 luglio, per l’ultimo appuntamento con la grande sinfonica di questa XXXI edizione: Valery Gergiev e la sua Orchestra del Mariinsky celebrano il ritorno alle scene internazionali con Rossini, Debussy, Mendelssohn-Bartholdy e Prokof’ev. Infine, il 30 luglio, Maria Grazia Cucinotta, Vittorio De Scalzi dei New Trolls e gli Ànema rendono omaggio a Luis Bacalov, ripercorrendone Una vita da film attraverso le colonne sonore delle pellicole di Corbucci, Fellini, Pasolini...e ovviamente de Il postino.

Info e prevendite: 0544 249244 – www.ravennafestival.org
Biglietti: primo settore 15 Euro, secondo settore 10 Euro, under 18 5 Euro
L’evento è in diretta streaming su www.ravennafestival.live


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