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  • Data di creazione 20 Giugno 2025
  • Ultimo aggiornamento 20 Giugno 2025

23-giu Incontro con Federico Faggin alla Biblioteca Classense

CORPO, MENTE E SPIRITO RICONSIDERATI: FEDERICO FAGGIN IN DIALOGO CON ALESSANDRO BARBAN
Lunedì 23 giugno, alle 18 la conversazione nel Chiostro Grande della Biblioteca Classense

Anche scienza e tecnologia hanno i loro eroi e Federico Faggin fa sicuramente parte dell’epica delle scoperte. Con il suo contributo allo sviluppo delle tecnologie del microprocessore e del touchscreen e gli studi pionieristici sulle reti neurali ha contribuito a plasmare il presente che tutti conosciamo. L’occasione per incontrarlo e ascoltarlo è l’appuntamento di lunedì 23 giugno, alle 18 nel Chiostro Grande della Biblioteca Classense, quando Faggin sarà ospite di Ravenna Festival per la conversazione con Alessandro Barban, già Priore dei Monaci Camaldolesi, dal titolo Corpo, mente e spirito riconsiderati. La ricerca di Faggin è infatti proseguita ribaltando il paradigma “meccanicistico”, secondo il quale la coscienza sarebbe un epifenomeno del cervello, un derivato della materia. In altre parole, il divino nell’universo è in noi e crea…conoscendo.

L’appuntamento è a ingresso libero ed è parte della Via Sancti Romualdi, un percorso di eventi organizzato dall’Associazione Romagna-Camaldoli.

Nel corso della sua evoluzione personale e scientifica, Federico Faggin ha finito per mettere in discussione le basi stesse del paradigma materialista che domina la scienza contemporanea. Nella visione tradizionale, la coscienza è considerata un prodotto collaterale dell’attività cerebrale. Faggin, al contrario, propone una rivoluzione concettuale: la coscienza non è il risultato della materia, ma la sua origine. Questa idea si fonda su un'intuizione maturata proprio grazie al suo lavoro con l’intelligenza artificiale e le reti neurali. Faggin ha infatti osservato che, per quanto sofisticati, i computer e i modelli algoritmici non mostrano mai segni di vera esperienza soggettiva. Da questa constatazione nasce la sua critica alla possibilità che la coscienza possa emergere da meccanismi computazionali. Faggin ha descritto la coscienza come una entità primaria, irriducibile, dotata di tre caratteristiche fondamentali: unicità, intenzionalità e auto-conoscenza. Essa non può essere osservata né replicata dall’esterno, in quanto ogni esperienza cosciente è privata, non clonabile e non trasferibile—caratteristiche analoghe a quelle dei qubit nella meccanica quantistica. Così si reintegra la dimensione soggettiva, interiore e spirituale nel discorso scientifico e si delinea una nuova ontologia dell’esistenza.

Nato a Vicenza nel 1941, Federico Faggin è una figura di spicco nella storia della tecnologia contemporanea. Dopo essersi laureato in fisica all’Università di Padova, si trasferisce negli Stati Uniti dove lavora prima con Fairchild Semiconductor e, successivamente, con Intel. Nel 1971 ha guidato lo sviluppo dell’Intel 4004, il primo microprocessore commerciale della storia, una pietra miliare che ha dato inizio all’era dell’informatica personale. Oltre al 4004, Faggin ha avuto un ruolo decisivo nello sviluppo di altri microprocessori fondamentali (l’8008, il 8080), ed è stato tra i pionieri della tecnologia MOS con gate di silicio. Fondatore di aziende come Zilog (il cui Z80 è stato ampiamente usato nei personal computer) e Synaptics (che ha contribuito allo sviluppo delle prime interfacce touch), ha ricevuto nel 2010 la Medaglia Nazionale per la Tecnologia e l’Innovazione dall’allora Presidente degli Stati Uniti Barack Obama. Negli ultimi anni, Faggin si è dedicato alla ricerca sulla coscienza, fondando nel 2011 la Faggin Foundation con la moglie Elvia, con l’obiettivo di sostenere studi scientifici incentrati sulla natura della consapevolezza e della realtà.

Ingresso libero

Info: 0544 249244 – www.ravennafestival.org

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