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Create Date18 giugno 2016
Last Updated18 giugno 2016

In Templo Domini - Musica sacra e liturgie nelle basiliche
Basilica di Sant’Agata Maggiore, domenica 19 giugno alle 11.30

Una messa tra Romagna e Giappone

Nell’anno in cui Ravenna Festival dedica un’importante sezione tematica al Giappone, in occasione delle celebrazioni per il 150° anniversario dell’inizio delle relazioni diplomatiche con l’Italia, anche la rassegna In Templo Domini rende omaggio al Paese del Sol Levante. E lo fa attraverso la figura di Don Vincenzo Cimatti (Faenza 1879 - Tokyo 1965), il missionario faentino che dalla propria esperienza in quella terra lontana trasse la convinzione che “Se si vuol essere missionari in Giappone e non si diventa giapponesi fino al midollo, non si conclude nulla”.

Sue le musiche che il coro Ludus Vocalis, diretto da Stefano Sintoni e accompagnato da Andrea Berardi all’organo, eseguirà per Una Messa tra Romagna e Giappone, l’appuntamento di domenica 19 giugno, alle 11.30, presso la Chiesa di Sant’Agata Maggiore, una delle più antiche basiliche della città che ha conservato, nonostante i numerosi rimaneggiamenti, un fascino arcaico. Per comporre le musiche come quelle che accompagneranno questa liturgia, don Cimatti, oggi venerabile e a un passo dalla beatificazione, trovava tempo nella propria pur fitta giornata che partiva dalle 4 del mattino e continuava fino alle 10 di sera. Ritiratosi in camera per riposare, si rammentava talvolta che, per la festa del giorno dopo, mancava un brano musicale. Al mattino, radunati i cantori, gli bastava un’ora di lezione per insegnare il canto composto nella notte.

Forte dell’esempio di Don Bosco - qualcuno lo definirà “il don Bosco del Giappone” - e della passione degli studi e della musica, don Cimatti si laurea in composizione musicale presso il conservatorio di Parma, a 24 anni in Scienze Naturali all’Università di Torino e a 27 in Filosofia e Pedagogia; in mezzo, a 26 anni, la conclusione dei suoi studi teologici e l’ordinazione sacerdotale. La missione arriva soltanto a 46 anni, destinazione Giappone, con l’obiettivo di fondare l’opera salesiana nel paese del Sol Levante, dove quel suo “cuore di ricotta”, che lo mantiene tenero e dolce con tutti, lo accompagna nell’apostolato della stampa e della musica: tiene circa 2.000 concerti; fonda l’Editrice Don Bosco che stampa le traduzioni di molte opere; compone una sonata per i 2600 anni della fondazione dell’Impero Giapponese - trasmessa per radio, fu giudicata dai giornali “più giapponese di quelle giapponesi”, segno di quanto fosse sensibile alle sfumature culturali e sentimentali della terra che lo ospitava.


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