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Create Date3 luglio 2017
Last Updated3 luglio 2017

Antico Porto di Classe, martedì 4 luglio ore 19

Martedì 4 luglio alle 19 l’Antico Porto di Classe, con i suoi spazi antichi e senza tempo, su cui vegliano gli spiriti di marinai di tutto il mondo mediterraneo e oltre, diventano il golfo mistico e la platea per il concerto di un duo inedito, reso possibile proprio da questa particolare occasione, che parte da punti cardinali diversi ma indaga in modo analogo le sonorità di tutto il mondo. Gli strumenti a fiato del romagnolo Fabio Mina e quelli a corda del norvegese Geir Sundstøl raccontano le atmosfere del tramonto, lavorando con l’arte senza tempo e confini dell’improvvisazione. Jazz e folk di respiro cinematografico colorano così le pietre della strada basolata dell’Antico Porto di Classe come gli ultimi raggi caldi del sole e addirittura ne seguono il mutare fino al crepuscolo.

Il duo formato da Fabio Mina e Geir Sundstøl crea una musica che si muove nello spazio, lo spazio tra i suoni, lo spazio nel suono, tra densità e silenzio, cercando contrasti per poi ammorbidirli, tra cambi dinamici, tra distensione e forza, in un andamento mutevole come un ambiente, un paesaggio che cambia durante le ore che passano. Le influenze vanno dal jazz più aperto, all’ambient e alla psichedelia, fino ad approcci extraeuropei.

Mina è un flautista, ma da anni si dedica con devozione allo studio del duduk (oboe armeno), del khaen (organo a bocca laotiano), del bansuri (flauto indiano), oltre che ad una varietà di scacciapensieri che vanno dalla Sardegna al Vietnam. Sundstøl, influenzato dal folk dal respiro cinematografico con dobro e chitarra slide, suona anche la Shankar guitar, strumento sul quale esplora i raga e la musica indiana. Fabio Mina, nato a Rimini, parallelamente agli studi accademici, si dedica all’improvvisazione, inizialmente in un contesto jazzistico poi cercando uno spazio musicale che non avesse confini, anche attraverso lo studio di strumenti di diverse parti del mondo. Divenuta elemento portante per la sua musica, l’improvvisazione, gli permette di essere in un ascolto non solo introspettivo, ma anche rivolto al clima e all’atmosfera circostante. L’utilizzo di strumenti a fiato di diversa provenienza, l’uso di elettronica ed effetti come vari tipi di delay, loop e harmonizer, contribuiscono alla ricerca di un equilibrio tra fruibilità e sperimentazione, spesso ritenuti poli non comunicanti, territori lontani tra loro. Nell’interesse per l’improvvisazione si inserisce anche quello per l’utilizzo del suono ambientale registrato, prediligendo i suoni più nascosti e meno riconducibili alla fonte per poi creare ritmi e armonie con cui interagire. La ricerca e la sperimentazione sonora lo accomunano al norvegese Geir Sundstøl. Chitarrista e collezionista di strumenti musicali, in 27 anni di attività ha collaborato a più di 260 album di importanti artisti, prima di debuttare nel 2015 in un suo disco, Furulund, meritevole di una nomination per  lo Spellemannspris, il Grammy norvegese, e seguito l’anno dopo da Langen ro. La sua musica ha tratti cinematografici: Geir Sundstøl ama combinare l’elettronica con l’uso di numerosi strumenti musicali, in uno stile che difficilmente si lascia qualificare come folk, jazz o ambient, partendo da questi per una personalissima ricerca artistica.

In collaborazione la Fondazione RavennAntica in occasione degli spettacoli di Ravenna Festival è possibile prenotare la visita gratuita al sito archeologico dell’Antico Porto: prenotazione obbligatoria tel. 0544 478100.

Info Info e prevendite: tel. 0544 249244 – www.ravennafestival.org
Biglietto (posto unico non numerato): 12 euro (10 ridotto).
I giovani al festival’: fino a 18 anni e universitari, 5 euro


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