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Create Date8 luglio 2016
Last Updated8 luglio 2016

Palazzo Mauro de André, sabato 9 luglio ore 21,30

Lo chiamano “coreografo visionario” per il talento che Alonzo King dipana nelle sue costruzioni di danza, “cattedrali” di movimento puro. Cattedrali visibili e apprezzabili anche nel dittico che presenta nella sua prima apparizione al Ravenna Festival (sabato 9 luglio, Palazzo Mauro de Andrè ore 21.30) con i paesaggi di danza intima di Writing Ground, ispirato alle liriche di Colum Mc Cann su un mosaico di musiche tradizionali di diverse religioni, e Rasa, coreografia nata dalla collaborazione con il grande musicista di tabla Zakir Hussain (uno dei molti specialisti di World Music con i quali King collabora da sempre), intessuto di una squisita filigrana coreografica dove, nell'eco di gesti che riemergono inaspettatamente dalla struttura classica, l'autore sembra suggerire una connessione tra i diversi linguaggi del corpo, confluiti nel corso del tempo in un unicum.

È un gioco di linee aguzze e luminose, quello di Alonzo King, rivelatore delle forti ascendenze balanchiniane dell’artista, che fu allievo di Stanley Williams alla School of American Ballet.  Eredità entrata nel suo dna ed imprinting decisivo – maggiore anche del breve passaggio da Alvin Ailey – quando decise di passare definitivamente (a soli trent’anni) alla coreografia, fondando nel 1982 la sua compagnia Lines, con sede a San Francisco in California. Da allora è stato un esploratore instancabile dell’evoluzione del balletto neoclassico in forme contemporanee e in lavori sensibili al rapporto con altri generi musicali e artistici, come le collaborazioni con il maestro di tablas Zakir Hussain, il leggendario sassofonista Pharaoh Sanders e persino con i monaci Shaolin o gli artisti africani Baka. La tecnica del balletto classico non è per King uno stile, bensì “una scienza di movimento basata su leggi naturali”, alla quale affianca, per l’allenamento dei suoi danzatori, altre discipline, dallo yoga al Gyrokinesis. Figlio di un attivista per i diritti civili, Alonzo King è inoltre figura perfettamente in sintonia con il tema sulle tracce di Mandela lanciato dal Ravenna Festival di quest’anno. E al Palazzo Mauro de André dimostrerà nel suo dittico l’anelito spirituale cui si ispira negli ultimi anni. “La danza può e deve essere un ritorno allo spirito. Com’era in origine: una pratica per connettersi con il Divino”, afferma King. A interpretare le sue “thought structures” (“meditate strutture”) di danza, una compagnia recentemente rinnovata con interpreti svettanti in altezza e tecnica brillante, in grado di lanciarsi nelle pirotecnie dei suoi lavori.

Commissionata nel 2010 dai Ballets de Monte-Carlo Writing Ground, che ha debuttato negli Stati Uniti nel 2013, è una coreografia ispirata alle liriche di Colum McCann, scrittore americano di origine irlandese, affiancata da una selezione raffinata di musica sacra tratta dalla tradizione ebraica, cristiana, musulmane e tibetana. King la immagina come danza empatica tra culture e religioni diverse, immersa in un bagno dorato dalle luci di Axel Morgenthaler, abituale collaboratore di King, e dai costumi raffinati di Robert Rosenwasser, altra firma storica del Lines Ballet. Nelle note di presentazione, Colum McCann dedica alcuni versi alla vessata condizione delle donne, a cui fa eco un episodio della coreografia nella danza desolata di una danzatrice, al tempo stesso forte e vulnerabile.

Rasa, che chiude lo spettacolo, nasce nel 2007 dalla collaborazione con il grande musicista di tabla Zakir Hussain. Un rapporto basato sui fondamenti della 'classicità': “Cosa si intende per classico? Ciò che è permanente, opposto a ciò che è temporaneo. È ciò che sostanzia l'essenza delle opere che attraversano i tempi e restano universalmente 'parlanti', ieri come oggi.”
E così ecco che la dialettica tra danza e la musica per tabla parte proprio dall'idea di universalità/permanenza che sostanzia le due arti. King si confronta con la complessa partitura di Hussein ( cui si affianca il violino e la voce di Kala Ramnath) partendo dalla sua visione del senso del movimento che si 'irradia' dal singolo danzatore. Non sfugge infatti che nelle nove sezioni di Rasa la danza non è quasi mai 'corale', quanto piuttosto giustappone  i singoli interpreti – ora colti in assoli, ora in duetti o trii- ciascuno sempre con il proprio specimen coreografico. In questa complessa e suggestiva tessitura di dinamiche si compie un altro dei tipici effetti della danza di King. L'occhio è portato a focalizzare i particolari: un polso che improvvisamente si piega; un busto che si avvolge su se stesso; ora un danzatore isola parti del corpo come nell'hiphop, un altro avvolge una gamba sull'altra in un sinuoso arabesco fisico.

Info e prevendite: 0544 249244 – www.ravennafestival.org
Biglietti: da 12 euro (ridotti 10) a 42 euro (ridotti 38)
I giovani al festival’: fino a 14 anni, 5 euro; da 14 a 18 anni e universitari, 50% tariffe ridotte.

Il servizio navetta gratuito per il Palazzo de Andrè, realizzato in collaborazione con Start Romagna e con il contributo di Tecno Allarmi Sistemi, percorrerà 2 volte la tratta Stazione – Palazzo M. De André, con partenza da Piazza Farini, alle ore 20,30 e 20,45. Al termine dello spettacolo due corse riporteranno gli spettatori al capolinea.


Alonzo King
Al termine della sua carriera di danzatore nell’Alvin Ailey American Dance Theatre e nell’American Ballet Theatre, nel 1982 crea la sua compagnia. Considerato dalla critica un coreografo visionario, è regolarmente invitato per nuove creazioni presso le più importanti compagnie, tra le quali il Frankfurt Ballett, Alvin Ailey American Dance Theatre, Swedish Royal Ballet, Joffrey Ballet, Dance Theater of Harlem.
Molto noto negli Stati Uniti, collabora regolarmente con la televisione, il cinema, l’opera. Nel 1989 inaugura a San Francisco il Dance Center, sede della compagnia, e dal 2001 della LINES Ballet School. Nel corso della sua carriera di interprete e coreografo ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti internazionali. Grande ammiratore di George Balanchine, Alonzo King ha sviluppato una danza inventiva, sensuale, vibrante, anche grazie al contributo dei suoi danzatori, forti di una tecnica ineccepibile. Le collaborazioni con artisti di diversa provenienza e disciplina generano creazioni nutrite di forti diversità culturali, un ponte tra tradizione e modernità. William Forsythe ha detto di lui: “è uno dei rari veri maestri della nostra epoca”.

Alonzo King LINES Ballet
Compagnia di danza contemporanea con base a San Francisco, è guidata dal 1982 da Alonzo King, con una visione artistica globale unica nel suo genere.
Collaborando con compositori, musicisti e visual artist di fama internazionale, Alonzo King crea brani che si ispirano ad un amplio ventaglio di tradizioni culturali, profondamente ancorati alla tecnica del balletto classico e di grande potenziale espressivo. Tra questi il saxofonista jazz Pharoah Sanders, il virtuoso di tabla Zakir Hussain, l’attore Danny Glover, i monaci Shaolin. Parallelamente alle abituali stagioni a San Francisco, la compagnia gode sempre più di grandi successi internazionali, presente nelle stagioni e nei festival più importanti tra i quali la Biennale Danza di Venezia, Montpellier Danse, Wolfsburg Festival, La Maison de La Danse di Lione ed il Monaco Danse Forum. La Compagnia sostiene il suo progetto didattico attraverso la LINES Ballet School, il programma in collaborazione con l’Università Dominicana della California e il Dance Center, uno dei maggiori centri dedicati alla danza nella costa ovest degli Stati Uniti.

Il termine LINES (traduzione letteraria di “linee”) è un’allusione a tutto ciò che è visibile nel mondo fenomenico. Non esiste nulla che non sia formato senza una linea. La linea ed il cerchio sono presenti in ogni forma visibile. Nella matematica si tratta di una serie infinita di punti dritti o curvi senza larghezza. Siamo contornati da linee: le nostre impronte digitali, la forma del nostro corpo, le costellazioni, la geometria. La linea implica connessione genealogica, progenie e parole. Indica una direzione, un’intenzione di comunicare ed un concetto. Il filo di un pensiero. Una frontiera o l’infinito. Una linea melodica. L’Equatore. Una vibrazione o un’insieme di punti, una linea è l’organizzazione visibile di ciò che vediamo.
Alonzo King


FileAzione
Approved Robb Beresford Meredith Webster Writing Ground by Margo Moritz (JPG)  Download  
Rasa by Lines Ballet (JPG)  Download  
Jeffrey Van Sciver Writing Ground by Margo Moritz (JPG)  Download  
RasaDavidHarvey by Lines Ballet (JPG)  Download  
Meredith with Men II Writing Ground by Margo Moritz (JPG)  Download  
Comunicato (PDF)  Download  

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