© Marco Borrelli

Quartetto Guadagnini & Enrico Bronzi

Franz Schubert
Quartetto per archi n. 12 in do minore D. 703 “Quartettsatz”

Franz Schubert
Quintetto per archi in do maggiore op. 163 D. 956


È con un’“incompiuta” che si apre la particolare schubertiade proposta dai giovani del Quartetto Guadagnini insieme al violoncello di Enrico Bronzi, solista di fama internazionale. Perché la celebre sinfonia non è l’unica opera lasciata in sospeso da Schubert, che nel 1820 abbandona la partitura di questo Quartetto dopo un Allegro di sfolgorante tensione espressiva e le prime quattro battute dell’Andante. Ai quattro archi insigniti del prestigioso Premio Piero Farulli e al celebre violoncellista spetta poi il compito di interpretare il Quintetto che il compositore terminò appena due mesi prima della morte e che rappresenta il culmine della sua produzione cameristica: un’opera dall’architettura complessa, una sorta di caleidoscopio armonico cui proprio il raddoppio del registro grave conferisce un carattere quasi sinfonico.

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