liturgia presieduta dall’Arcivescovo di Mosca S.E. Mons. Paolo Pezzi

Missa Nunca fué pena mayor di Francisco de Peñalosa (c.1470-1528)


“Che giova all’uomo guadagnare il mondo intero se poi perde se stesso?”. In questa semplice e sferzante domanda è forse la chiave di volta della comprensione della vacuità di tanto dolore, sofferenza, violenza ed affanno che l’uomo infligge a se stesso e ai suoi simili, di quel rumore del tempo che da sempre risuona sinistro nella storia; nello stesso tempo essa rivendica l’inalienabile valore dell’io, la sua irriducibilità, la potenza dell’autocoscienza, che nell’arte si svela come sommesso controcanto di bellezza. La musica sacra, e quella liturgica in particolare, custodiscono il luogo più puro in cui l’io può ritrovarsi nell’incontro vivo con la propria origine, dove il cuore dell’uomo si immerge nel cuore di Dio; nessun potere umano, per quanto subdolo o totalitario, potrà sradicarlo.

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