Il Trebbo in musica 2.4
Maqeda
Dall’altipiano alla rift valley, ritmi e melodie che raccontano le storie delle regine etiopi

Atse Tewodros Project
Gabriella Ghermandi voce e narrazione
Abu Gebre Keto washint (flauto tradizionale etiope)
Anteneh Teklemariam Barago Kirar acustico ed elettrificato (lira tradizionale etiope)
Fabrizio Puglisi pianoforte acustico e Fender Rhodes
Tommy Ruggero batteria e percussioni dell’Africa dell’Ovest
Misale Legesse Muleta Kebero (tamburo etiope)
Camilla Missio basso elettrico
Endris Hassen Ahmed masinqo (fidula monocorde etiope)

brani musicali Set nat, Saba, Boncho, Addis Abeba cuore africano, Baranche, Hendeke, Dink Hona, Kotiliddà, Gurage, Hagere Bete, Derrà


Musica e racconto hanno tanto in comune in ogni cultura, ma in quella etiope la fusione tra le due forme artistiche quasi trascende ogni confine. Ed è proprio dei confini culturali dell’immaginario che, in ultima istanza, si occupa da decenni Gabriella Ghermandi, tra le massime esperte italiane della “letteratura della migrazione”. Dedicare un progetto musicale all’imperatore etiope Atse Tewodros indica con precisione un univoco obiettivo artistico e militante: abbracciare la modernità e l’interculturalità, mantenendo al contempo salde l’identità, la cultura e la tradizione dei Paesi d’origine.
Così, un gruppo di straordinari musicisti etiopi affronta contaminazioni di ogni genere, sollecitato da un jazzista “libero” come Puglisi, perché la loro strada non conosca mai confini.