JANUA
La musica del dialogo Oriente e Occidente nell’ultimo scisma

“Ogni porta ha due lati […] così io, custode del palazzo celeste,
scruto contemporaneamente l’Oriente e l’Occidente”.
(
Giano, Dio bifronte, dai Fasti di Ovidio)

Irini Ensemble
direttore Lila Hajosi

Eulalia Fantova, Lauriane le Prev mezzosoprani
Julie Azoulay, Danilo Pastore contralti
Olivier Merlin, Marco Van Baaren tenori
Jean-Marc Vié, Sébastien Brohier bassi
Sandie Griot, Claire McIntyre trombe e tromboni medievali

musiche di Guillaume Dufay, Janus Plousiadenos, Manuel Doukas Chrysaphes


È un periodo unico, tanto breve quanto sconosciuto, quello indagato in Janua, il progetto che vede le voci suggestive dell’ensemble francese Irini accogliere per la prima volta gli strumenti, trombe e tromboni medievali. È il periodo dell’ultimo tentativo, fallito, di riunire in una sola le chiese d’Oriente e d’Occidente, con il Concilio di Firenze del 1439, salvando Costantinopoli che invece scompare tra le fiamme nel 1453, lasciando segni che risuonano ancora oggi, dopo oltre mezzo millennio. Janua, “porta” in latino, guarda in entrambe le direzioni, e lo fa attraverso lo sguardo di Dufay, testimone diretto di quegli eventi – pochi conoscono i mottetti che compose tra Grecia e Italia – che si rispecchia nella polifonia di compositori bizantini coevi. Sulle sponde del Mediterraneo, luogo di incontro di civiltà diverse eppure destinate a dialogare.