© Jenny Carboni

Edipo a Colono

di Ruggero Cappuccio
liberamente ispirato all’opera di Sofocle
regia Rimas Tuminas

con
Edipo Claudio Di Palma
Antigone Marina Sorrenti
Creonte Fulvio Cauteruccio
Capocoro Franca Abategiovanni
Polinice Giulio Cancelli
Teseo Davide Paciolla
Ismene Rossella Pugliese

coro Nicolò Battista, Martina Carpino, Cinzia Cordella, Simona Fredella, Gianluca Merolli,
Enzo Mirone, Francesca Morgante, Erika Pagan, Alessandra Roca, Piera Russo, Lorenzo Scalzo

scene e costumi Adomas Jacovskis
disegno luci Eugenius Sabaliauskas
musiche Faustas Latenas
aiuto regia Gabriele Tuminaite
direzione del coro Tadas Shumskas
coreografie Anzelica Cholina

produzione Teatro Stabile Napoli-Teatro Nazionale, Fondazione Campania dei Festival-Napoli Teatro Festival Italia


È un luogo della memoria sospeso nel tempo, quello a cui approda Ruggero Cappuccio riscrivendo la tragedia di Sofocle. Un luogo in cui i segni incancellabili della classicità si specchiano nel clima novecentesco della psicanalisi, delle guerre e delle lotte tra i popoli per il raggiungimento del potere. La lingua che riaccende le luci dell’istinto e della ragione dei personaggi è un italiano eroso al suo interno dal vitalismo della Sicilia e di Napoli – endecasillabi e settenari liberano una polifonia ancestrale di suoni tesi a illuminare il dramma del re cieco. Il processo di conoscenza del sé ci dice come tra sofferenza e bellezza la relazione sia strettissima, e come l’arte non sia fatta per guarire le ferite. E la natura dei rapporti tra l’uomo e il proprio io è questione non discussa da ieri o da oggi, ma da sempre. Ce lo rivela Edipo.

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