© Martina Zanzani

Vespri a San Vitale

Seicento stravagante
David Brutti cornetto
Nicola Lamon organo

Andrea Gabrieli (1533-1585)
Intonazione del Secondo Tono

Gioseffo Guami (1542-1611)
“L’accorta” da Canzonette alla Francese (Antwerpen, 1601)

Dario Castello (? – ca. 1658)
Sonata seconda a Sopran solo, da Sonate concertate in stil moderno (Venezia, 1621)

Gioseffo Guami
Fantasia in modo di Canzon Francese

Giovanni Battista Bovicelli (1550-1594) / Cipriano De Rore (1515 ca. – 1565)
“Angelus ad Pastores” da Regole, passaggi di musica
(Venezia, 1593)

Angelo Notari (1566-1663)
“Ahi che s’acresce”, da Prime musiche nuove (Londra, 1613)

Andrea Gabrieli
Intonazione del Quinto Tono

Giovanni Gabrieli (1557-1612)
Canzon Seconda, da Canzoni per sonare con ogni sorta di stromenti (1608)

Fabrizio Fontana (1620-1695)
Sonata prima a violino solo da Sonate a 1 2 e 3 per il Violino (Venezia, 1628)

Giovanni Gabrieli
Toccata del Secondo Tono

Giovanni Legrenzi (1626-1690)
“En gentes desideratum tempus” da Acclamationi divote a voce sola, Libro Primo, Op. X (Bologna, 1670)

Thomas Crequillon (ca. 1505-1557) / Girolamo Dalla Casa (? – 1601)
“Oncques amour” da Il vero modo di diminuir (Venezia, 1584)

Andrea Gabrieli
Canzon detta “Qui la dira”, da Canzoni alla francese per sonar sopra stromenti da tasti, Libro VI
(Venezia, 1605)

Andrea Falconieri (ca. 1585-1656)
“La Monarca” a violin solo, da Il Primo libro di canzone, sinfonie… (Napoli, 1650)

Anonimo
“El bisson” (pavana) da Manoscritto, D-Mbs Mus.ms


Epoca per eccellenza stravagante, il XVII secolo esprime momenti di eccentricità visionaria frammisti a picchi di ieratico classicismo formale: è questo continuo equilibrio tra i generi a rendere ai nostri occhi quanto mai fascinoso il cuore del “barocco”. Un termine questo che indica un periodo troppo vasto e racchiude in sé troppi elementi diversi tra loro. È per questo che si preferisce parlare di “Seicento stravagante” piuttosto che di barocco. Il poeta napoletano Giovanni Battista Marino scriveva: “è del poeta il fin la meraviglia, parlo dell’eccellente e non del goffo, chi non sa far stupir, vada alla striglia!”. Ovvero: il fruitore dell’arte deve rimanere turbato da ciò che gli viene offerto purché il prodotto artistico non sia di scarsa qualità. Questo lo spirito alla base del concerto che si dipana attraverso quanto di meglio potevano offrire le corti italiane di un’epoca dominata dalla poetica della meraviglia.


Programma completo “Vespri a San Vitale”