È il più grande esempio di Basilica paleocristiana in assoluto, grandiosa e solenne. È consacrata come Sant’Apollinare nel 549 da Massimiano di Pola, primo arcivescovo della città, prestigioso emissario dell’imperatore Giustiniano. La leggenda racconta che vi abbia trovato sepoltura proprio il proto vescovo Apollinare, martirizzato nell’angiporto di Classe il 23 luglio del 74 dopo Cristo. In origine la facciata è preceduta da un quadriportico, di cui si sono trovati alcuni resti nel 1870. Sulla destra dell’edificio si innalza, massiccio, il campanile cilindrico, del decimo secolo e il più bello del territorio: alto 37 metri e mezzo, è movimentato da monofore, bifore e trifore. L’interno di Sant’Apollinare in Classe è a tre navate, separate da 24 colonne di marmo greco. Poi lo splendore dei mosaici che rivestono il presbiterio e il catino absidale: sono gli ultimi eseguiti a Ravenna da artisti bizantini. In queste decorazioni il naturalismo classico è completamente sostituito dalle forme più convenzionali dell’astratto simbolismo orientale. In origine l’interno è più ricco: il soffitto è a cassettoni, le pareti sono rivestite di marmi e il pavimento è un tappeto di mosaico. I marmi partono per Rimini attorno al 1450, dopo un accordo di Sigismondo Malatesta con i monaci: servono a decorare l’ampliata chiesa di San Francesco. La sistemazione di oggi ha le proprie radici nell’intervento realizzato nei primi del Novecento, sotto la guida di Corrado Ricci. Nell’ottobre del 1960 Papa Giovanni XXIII la eleva al rango di basilica minore, per rafforzarne il legame con il seggio pontificio. Dal 1996 fa parte dei siti patrimonio dell’umanità. Esclusivamente luogo di culto per secoli, la basilica inizia a diventare “teatro” nel 1965, con le celebrazioni del settimo centenario della nascita di Dante Alighieri. Il 27 maggio di quell’anno l’Orchestra ‘Haydn’ di Bolzano e Trento, diretta da Antonio de Bavier, con i cori di Radio Praga e dei Bambini di Praga, esegue la Grande Messa in si minore di Bach. Il 12 settembre è la volta di Orchestra e Coro del Comunale di Firenze, per la Messa da requiem di Giuseppe Verdi; sale sul podio Robert Zeller. Il Festival abbraccia questo luogo simbolo della città fin dal 26 luglio 1990: il Maggio Musicale di Firenze, diretto da Carlo Maria Giulini, esegue la Sinfonia n. 9 in re minore op. 125, il capolavoro di Ludwig van Beethoven.
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Via Romea Sud, 224 – Classe (Ra)
Tel. +39 0544 473569
E-mail: apollinare.ravenna@novamusa.it
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