© Zani-Casadio

Stefano Bollani pianoforte
“Que Bom”

con
Jorge Helder contrabbasso
Jurim Moreira batteria
Armando Marçal percussioni
Thiago da Serrinha percussioni


Talento sfacciato e sfaccettato quello di Stefano Bollani, estroverso genio della tastiera ma anche attore, scrittore e conduttore. Il ruolo di pianista però resta prepotente, spingendolo a navigare da un genere all’altro, dalla matrice jazz alle collaborazioni con Chailly, dalle zingarate in radio con Riondino ai tributi per Zappa o Queneau. In tanta varietà non poteva mancare il tuffo nelle sonorità brasiliane, al quale ritorna con Que Bom, dopo il successo di Carioca nel 2007. Sintonizzarsi sulla lunghezza d’onda di Jobim o Veloso è d’obbligo per un jazzista, un rito d’iniziazione, un marchio d’autore. Bollani lo fa da par suo, circondandosi di percussioni che avverte “parenti” al proprio pianismo, con la linea del basso a fare da prua per un viaggio di saudade e allegria insieme.


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