© Luca Concas

Le 100 percussioni
Officina del Ritmo: conexión Buenos Aires
Ensemble di percussioni diretto da Alejandro Oliva e coordinato da Marco Zanotti, attraverso i codici gestuali de “La Bomba de Tiempo”

con Emiliano Alessandrini, Marco Bonutto, Cristiano Buffolino, Domenico Candellori, Dario Castiello, Marco Catinaccio,
Carla Marulo, Luca Mattioni, Diego Occhiali, Massimo Orselli, Aima Rodriguez, Daniele Sabatani, Matteo Salvatori, Moreno Tabanelli

ospite Gabriel Policarpo

in collaborazione con Accademia Musicale Chigiana

Al termine del concerto la scuola di cucina “Saperi e sapori” in collaborazione con “Slow Networking” propone una cena con gli artisti a base di Asado. Prezzo euro 20.
Info e prenotazioni entro il 10 giugno: Biglietteria Teatro Alighieri tel. 0544 249244 – tickets@ravennafestival.org


Tribale, misterico, iterativo: il suono delle percussioni può regalare sensazioni dionisiache, indurre un attraversamento di confini, di dimensioni che portano alla trance. È un’esperienza perfettamente in bilico tra la pratica rituale e il rigore compositivo della musica contemporanea, quella offerta dalle 100 Percussioni, la serie di concerti, organizzata in collaborazione con l’Accademia Musicale Chigiana, che viaggia veloce tra le geografie, portandoci negli agglomerati urbani dell’Uganda e poi nei quartieri coloniali di Buenos Aires, passando dalle ipnosi della techno music africana alla forza avvolgente delle opere di maestri come Steve Reich e Karlheinz Stockhausen.
I tamburi a cornice insieme al pulsare digitale delle batterie elettroniche, la polvere di sentieri che si perdono nella savana e l’odore salmastro delle acque degli oceani. Un lungo percorso planetario alla scoperta di giovani compositori, orizzonti etnici lontani, orchestre di sole percussioni che illuminano la notte, esplosioni incontenibili di energia sudamericana. Un panorama mondiale inedito raccontato in un festival. Con un’incursione nei paesaggi della tradizione, dritti al cuore della Romagna, fra argini e capanni fino alla foce dei Fiumi Uniti. Ravenna diventa il punto di incontro di 100 percussioni che parlano il linguaggio seduttivo del corpo, filtrandolo con la consapevolezza che le culture, anche quelle più distanti e apparentemente inaccessibili al nostro sguardo, hanno sempre un sentire “globale” comune. Questi concerti sono immaginati come un viaggio che ci porta alle radici del pianeta. Dove in principio c’era solo il ritmo.

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