Da Atene a Pompei a Ravenna: Aristofane trova casa
In occasione di Acarnesi Stop the War!

incontro con Floriana Amicucci, Lorenzo Donati, Maddalena Giovannelli, Alessandro Iannucci e Martina Treu

in collaborazione conIstituzione Biblioteca Classense del Comune di Ravenna


La ragione della straordinarietà del celebre manoscritto 429 della Biblioteca Classense, noto come “Aristofane Ravennate”, sta nel fatto che è l’unico a tramandare tutta la produzione del commediografo ateniese sopravvissuta dall’epoca greca classica – raccoglie tutte le undici commedie e per due di esse, Lisistrata e Tesmoforiazuse, ne è il solo testimone.
Di origine costantinopolitana, è probabile che sia stato portato in Italia nel 1423 dall’umanista Giovanni Aurispa. Fece parte della biblioteca urbinate dei Montefeltro e fu utilizzato da Eufrosino Bonini, professore di lettere greche presso lo Studio Pisano, per l’edizione delle commedie di Aristofane uscita nel 1516 a Firenze per Bernardo Giunta. Per due secoli del codice si perdono le tracce, ma è a Pisa che l’abate camaldolese Pietro Canneti lo acquista nel 1712 per la biblioteca dell’abbazia di Classe che nel 1803 diventa Biblioteca municipale di Ravenna.
Da quando è stato pubblicato e tradotto, fino ai giorni nostri, Aristofane non ha mai smesso di interrogarci, parlarci, sollevare dubbi e proteste. Su molti temi ancora attuali e importanti per la polis di ieri e di oggi. A cominciare dalla pace: ce la chiede con forza, mentre la sua città è in guerra o sotto assedio, in molte sue commedie – tre specialmente (Acarnesi, Pace e Lisistrata)- che ancora oggi ci riguardano, a teatro e al cinema, in romanzi e fumetti.
In particolare la prima commedia conservata, Acarnesi (425 a.C.) è scritta e rappresentata in piena guerra del Peloponneso. Il suo protagonista, un contadino dal nome ‘parlante’ (“Diceopoli”, composto di ‘giustizia’ e ‘città’) tenta di convincere l’assemblea ateniese a stipulare una tregua con Sparta, ma inutilmente. Di qui si sviluppa l’azione comica: Diceopoli conclude una pace privata col nemico, conquista alla sua causa il coro di Acarnesi e sbaraglia via via guerrafondai e oppositori, per poi festeggiare la ritrovata pace in un grande festino finale. Da questa commedia nasce Acarnesi-Stop the War!, scritto e diretto da Marco Martinelli e prodotto da Ravenna Festival e dal Parco Archeologico di Pompei, in scena oggi a Ravenna dopo il debutto a Pompei (27-28 maggio): secondo capitolo del più ampio progetto aristofaneo mai prodotto in Italia (“Sogno di Volare”, dopo il fortunato Uccelli, sempre da Aristofane, del 2022). In passato, la lunga e appassionata relazione tra Aristofane e il Teatro delle Albe ha dato vita ad altri memorabili spettacoli tra cui All’inferno! Affresco da Aristofane e Pace! Esorcismo da Aristofane, prima tappa del progetto “Arrevuoto: Scampia-Napoli”.