Chiamata alle Arti
un progetto di Cristina Mazzavillani Muti
direzione artistica Michele Marco Rossi e Anna Leonardi
accoglienza al Museo Classis a cura di Francesca Masi

ore 21
Valerio Magrelli poeta
rapper, trapper di “Chiamata alle arti”
e musicisti del Conservatorio G. Verdi di Ravenna

in collaborazione con Museo Classis Ravenna e RavennAntica
con il patrocinio di Nuovo Imaie


È nel segno dell’attenzione che Ravenna Festival ha sempre mostrato verso le nuove generazioni che si realizza un inedito progetto: la Chiamata alle Arti. Nell’esortazione del titolo si riassume lo spirito di una sorta di “adunata” pacifica e creativa che, attraverso un vero e proprio bando, chiama a raccolta appunto i più giovani – dai 25 anni in giù, nessuna indicazione di età minima – senza cercare di imbrigliare la loro vena artistica in percorsi prestabiliti, senza voler impartire lezioni o suggerire strategie, ma piuttosto offrendo loro lo spazio e il tempo per esprimersi e confrontarsi, sia con altri giovani artisti che con il pubblico. Un progetto frutto della tenacia visionaria di Cristina Mazzavillani Muti, che l’ha affidato all’esuberante esperienza di musicisti giovani come Michele Marco Rossi, tra i violoncellisti della sua generazione forse il più apprezzato dai compositori contemporanei, e Anna Leonardi, già oboista dell’Orchestra Cherubini (a proposito di giovani), attiva anche in ambito organizzativo ed editoriale. E se la multidisciplinarietà è un valore irrinunciabile, ecco che la Chiamata è aperta ai più diversi linguaggi: dalla fotografia al video, dalla poesia al rap e alla trap, dalle arti visive tradizionali a quelle più innovative, dal mosaico fino alla composizione musicale… che potranno trovare espressione in quel “museo fabbrica” che è il Classis. Lì, per quattro intense giornate, si raccoglieranno e saranno esposte o eseguite le opere inedite, e il processo artistico sarà riattivato in una ricca serie di appuntamenti: un’officina creativa sempre aperta al pubblico.

La libertà che innerva di sé tutta la “chiamata” si esprime con totale pienezza nella rimozione di ogni confine tra generi e stili: rap, trap, pop, jazz… E nell’assenza di indicazioni tematiche, ché ogni giovane poeta-musicista possa condurci attraverso i “suoi” territori, seguendo le sue passioni, il suo linguaggio, i suoi sentimenti, che sono quelli di una generazione troppo spesso inascoltata. Ecco lo spazio in cui incontrarsi e agire la propria creatività. Incrociando poi i versi di Magrelli, uno dei grandi poeti del nostro tempo, perché nonostante la marginalità commerciale la poesia continua a pulsare viva nel cuore dei ragazzi, con la stessa forza della musica: per esempio, quella dissonante e aggressiva di Workers Unions, capace di coniugare la libertà del singolo con il respiro ritmico della comunità.