Chiamata alle Arti
un progetto di Cristina Mazzavillani Muti
direzione artistica Michele Marco Rossi e Anna Leonardi
accoglienza al Museo Classis a cura di Francesca Masi

dalle 11.30 alle 17
Corde e martelletti – cento piccoli pezzi per crescere al pianoforte
di Alessandro Solbiati
eseguiti da giovani pianisti dei Conservatori di Milano e Bergamo
Ingresso libero

ore 21
Michele Marco Rossi
violoncello e live electronics
Ingresso libero su prenotazione

in collaborazione con Museo Classis Ravenna e RavennAntica
con il patrocinio di Nuovo Imaie


È nel segno dell’attenzione che Ravenna Festival ha sempre mostrato verso le nuove generazioni che si realizza un inedito progetto: la Chiamata alle Arti. Nell’esortazione del titolo si riassume lo spirito di una sorta di “adunata” pacifica e creativa che, attraverso un vero e proprio bando, chiama a raccolta appunto i più giovani – dai 25 anni in giù, nessuna indicazione di età minima – senza cercare di imbrigliare la loro vena artistica in percorsi prestabiliti, senza voler impartire lezioni o suggerire strategie, ma piuttosto offrendo loro lo spazio e il tempo per esprimersi e confrontarsi, sia con altri giovani artisti che con il pubblico. Un progetto frutto della tenacia visionaria di Cristina Mazzavillani Muti, che l’ha affidato all’esuberante esperienza di musicisti giovani come Michele Marco Rossi, tra i violoncellisti della sua generazione forse il più apprezzato dai compositori contemporanei, e Anna Leonardi, già oboista dell’Orchestra Cherubini (a proposito di giovani), attiva anche in ambito organizzativo ed editoriale. E se la multidisciplinarietà è un valore irrinunciabile, ecco che la Chiamata è aperta ai più diversi linguaggi: dalla fotografia al video, dalla poesia al rap e alla trap, dalle arti visive tradizionali a quelle più innovative, dal mosaico fino alla composizione musicale… che potranno trovare espressione in quel “museo fabbrica” che è il Classis. Lì, per quattro intense giornate, si raccoglieranno e saranno esposte o eseguite le opere inedite, e il processo artistico sarà riattivato in una ricca serie di appuntamenti: un’officina creativa sempre aperta al pubblico.

Immagini in movimento. immagini che vibrano nel (del) suono. Sarà l’arte del video a dominare questa seconda giornata: non più e non solo raffinati strumenti di ripresa, ma anche semplici smartphone destinati a segnare-registrare la quotidianità diventano strumenti per “tradurre” in video la fisicità di due brani dei nostri giorni. Da una parte, l’ispirazione mitologica che guida la complessa personalità di Xenakis in Kottos (1977) dove confluiscono i nodi cruciali del Novecento, dalla guerra alla migrazione, alla tecnologia; dall’altra, la fatica del vivere che si incarna nella cruda attualità di Obstinate (2022) di Aperghis. Mentre i 100 piccoli pezzi di Solbiati si dipanano in una sorta di irrituale maratona musicale sotto le dita di giovanissimi pianisti: un concerto, un’installazione, una festa.