© Silvia Lelli

Passaggio in India

The Darbar Festival in Ravenna

Lezione dimostrativa di rudra vinā con
Ustad Bhauddin Dagar

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Nato nel 1970, è figlio del famoso musicista Zia Mohiuddin Dagar, con il quale ha intrapreso la formazione da suonatore di rudra vinā all’età di 12 anni, nello stile dagarbani. Dopo la morte del padre, nel 1990, ha continuato a studiare con lo zio, Fariddudin Dagar. Rappresenta la ventesima generazione della genealogia Dagar, che risale a Nayak Haridas Dagar, vissuto nel xvi secolo. Tra i suoi antenati figura anche Baba Gopal Das, convertitosi all’islam e divenuto Baba Imam Baksh nel XVIII secolo, da cui Ustad Bahuddin rappresenta l’ottava generazione.
Nel 2012 ha ottenuto il Sangeet Natak Akademi Award, il più alto riconoscimento dell’Accademia nazionale indiana di musica, danza e teatro.

Rudra vinā è il nome impiegato nell’India del nord per la taglia grande, munita di tasti e con due risuonatori di zucca, della cetra diffusa in tutta l’India, dove è presente sin dal medioevo (la Sarasvati vinā, lo strumento della dea Sarasvati, è lo strumento più importante della tradizione carnatica). Sono quattro le corde principali, che scorrono sopra i tasti e poggiano su un ponticello piatto, spesso di avorio, simile a quello del sitar. Il ponticello ha la superficie arrotondata, consentendo alle corde un’ulteriore vibrazione con un leggero ronzio. Come nel sitar, la mano sinistra che tasta le corde ottiene un effetto di legato e portamento tra le note premendo lateralmente la corda e aumentandone la tensione. Tre corde di bordone, di metallo come le altre, forniscono un accompagnamento.


Durata:
1h 30’ senza intervallo

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