Orchestra Giovanile Luigi Cherubini
Riccardo Muti
direttore

Simone Nicoletta clarinetto

Franz Schubert
Ouverture nello stile Italiano in do maggiore op. 170 D 591

Wolfgang Amadeus Mozart
Concerto per clarinetto e orchestra in la maggiore K 622

Alfredo Catalani
Contemplazione

Ferruccio Benvenuto Busoni
Turandot, Suite per orchestra op. 41 KV 248


«Tutto in queste pagine è confessione dolente, sorridente saggezza divenuta suono, illuminata conoscenza del bello, della felicità e transitorietà della vita» (Paumgartner). È nell’ottobre del 1791 che Mozart verga le ultime note del Concerto K 622: certo se di lì a poche settimane non fosse morto, chissà quali strade avrebbe intrapreso la sua fantasia… A interpretare il capolavoro per clarinetto è un talento tutto italiano, Simone Nicoletta, cresciuto nel laboratorio dell’Orchestra Cherubini. Come italiano è il modello che nel 1817 ispira l’Ouverture di Schubert, composta in una Vienna dominata dal genio rossiniano. In quello scambio con l’Europa che nel nostro Paese mai si interrompe: nel flusso poetico d’impronta wagneriana di Catalani (1878) o nelle coraggiose novità percorse da Busoni narrando, nel 1905, la fiaba gozziana.