© Luca Concas

Trilogia d’autunno: la Danza, la Musica, la Parola

Basilica di San Francesco, ore 19.30
Quanto in femmina foco d’amor
Mistero per voci e pellegrine

di Francesca Masi
da un’idea di Cristina Mazzavillani Muti

musiche Mottetti tratti dal Codice di Las Huelgas (XIII-XIV sec.)
“O Maria Maris Stella”

mise en espace a cura di Luca Micheletti

Sofia Barilli, Gabriella Casali, Martina Cicognani, Francesca De Lorenzi, Veronica Franzosi, Valentina Mandruzzato, Giorgia Massaro, Chiara Nicastro, Maria Luisa Zaltron

e con Vittoria Giacobazzi, Antonella Gnagnarelli, Vittoria Magnarello

Teatro Alighieri, ore 21
Faust rapsodia
Dal ciel sino all’inferno

scene dalla tragedia di Johann Wolfgang Goethe (Faust I und II)
musica di Robert Schumann
(Szenen aus Goethes Faust, selezione dall’opera)
traduzione italiana di
Andrea Maffei (1869) scene recitate
Vittorio Radicati (1895) scene cantate

elaborazione drammaturgica e regia Luca Micheletti
maestro concertatore e direttore Antonio Greco
scene, sculture e video Ezio Antonelli
light designer Fabrizio Ballini
costumi Anna Biagiotti

Faust
Edoardo Siravo attore Vito Priante baritono

Margherita
Elisa Balbo soprano

Mefistofele
Roberto Latini attore Riccardo Zanellato basso

e con Michele Arcidiacono, Sofia Barilli, Davide Cavalli, Erica Cortese, Martina Cicognani,
Francesca De Lorenzi, Mariapaola Di Carlo, Francesco Errico, Veronica Franzosi, Matteo Ippolito, Franco Magnone,
Valentina Mandruzzato, Ciro Masella, Giorgia Massaro, Luca Massaroli, Ivan Merlo, Jacopo Monaldi Pagliari,
Giuseppe Palasciano, Danilo Rubertà, Angelo Sugamosto, Lorenzo Tassiello,
Yulia Tkachenko, Andrea Triaca, Maria Luisa Zaltron

Orchestra Giovanile Luigi Cherubini
Coro Luigi Cherubini

in collaborazione con il Coro Lirico Marchigiano “Vincenzo Bellini” di Ancona
nuova produzione di Ravenna Festival


Come Dante, tra i più grandi esploratori dei confini del mondo e dell’umano è Faust, che protagonista di una leggenda tardomedievale trova nella penna di Goethe un profilo universale, dantesco si direbbe, nella dimensione del viaggio che compie dal male incontrato nel suo fatale e diabolico compagno fino alla redenzione per il tramite di una donna amata. È questa una “rapsodia” inedita e visionaria, che rispecchia la vocazione frammentaria delle opere originali: una ragionata scelta di numeri dall’incompiuto oratorio profano di Schumann fatti dialogare con alcuni quadri del poema goethiano – entrambi in traduzioni italiane ottocentesche, rispettivamente di Vittorio Radicati e di Andrea Maffei. Assecondando il monito di Goethe a pensare il teatro come l’unico luogo al mondo in cui sia possibile attraversare l’universo “con prudente velocità… dal Ciel sino all’Inferno”.

Programma di sala
Testi “Quanto in femmina foco d’amor”

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