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Anteprima

Ludovico Einaudi
Underwater

Ludovico Einaudi pianoforte
Redi Hasa violoncello
Federico Mecozzi violino e viola
Francesco Arcuri elettronica e percussioni, polistrumentista


«Quando il mondo fuori era fermo e silenzioso, mi sono immerso in uno spazio libero e senza confini. Isolato, ho goduto della pace intorno a me e il silenzio triste del mondo si è tramutato in una sorta di ossigeno». Sono i mesi del lockdown quando Ludovico Einaudi scrive i brani che compongono il suo ultimo disco, Underwater, con cui ancora una volta torna a imporsi al pubblico di tutto il mondo. Del resto, dopo il successo inatteso e folgorante delle Onde, era il 1996, il milione di dischi è stato più che superato, per non dire degli stream e delle visualizzazioni online: numeri da capogiro. Specie per un compositore “colto”, ritrosa icona “pop”, che però si nutre di tutto: etnica, jazz, rock, elettronica, distillati in un inedito e inconfondibile stile, divenuto pervasiva colonna sonora dei nostri anni fragili e delle nostre emozioni.

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