© Martina Zanzani

Giovani artisti per Dante

Compagnia Exire
Dante ad Auschwitz

di Sergio Di Benedetto

Matteo Bonanni regia
Matteo Bonanni, Diego Becce attori
Roberta Di Matteo danzatrice
Luca Rapazzini violinista

Sergio Di Benedetto drammaturgia

in collaborazione con Società Dante Alighieri


Due grandi poemi, l’Odissea di Omero e la Commedia di Dante, e la tragedia del Novecento, la Shoah, che Primo Levi unisce nell’undicesimo capitolo di Se questo è un uomo, intitolato “Il canto di Ulisse”: sono queste le radici dello spettacolo Dante ad Auschwitz.
Nel romanzo di Levi, il protagonista-narratore racconta di un momento di tregua dalla violenza del Lager rappresentata dal tentativo di tradurre in francese, per il compagno Pikolo, alcune parti del Canto XXVI dell’Inferno, le magnifiche terzine dedicate all’ultimo viaggio di Ulisse, uno dei vertici della Commedia. In questo modo, la parola poetica diviene il simbolo della dignità umana e quella luce nel buio che nemmeno Auschwitz può annientare. Il tutto nella certezza che ogni uomo, come Ulisse, ha in sé il desiderio di conoscenza, la voglia di esplorare l’ignoto, la paura e l’insofferenza per il limite, la spinta al viaggio, fisico o mentale.
Nell’ottantesimo anniversario dell’emanazione delle leggi razziali in Italia, questo vuole essere un momento di memoria artistica, nella consapevolezza “che questo è stato”, affinché non accada mai più; ma anche una sobria esaltazione del valore universale della poesia e della parola, rappresentate in modo unico dal genio dantesco. E quando alla parola si uniscono la dolce e melanconica melodia di un violino e i gesti di una danzatrice, allora si capisce come l’arte possa arginare il male.


Programma completo “Giovani Artisti per Dante”