© Zani-Casadio

Trilogia d’autunno

prima parte
Giovani Energie Creative per Ravenna Festival
Cavalleria rusticana remix


seconda parte
Cavalleria rusticana

melodramma in un atto
libretto di Giovanni Targioni-Tozzetti e Guido Menasci
tratto da Giovanni Verga
musica di Pietro Mascagni

Santuzza Chiara Mogini
Turiddu Aleandro Mariani
Alfio Oleksandr Melnychuk
Lola Anna Malavasi
Lucia Antonella Carpenito

direttore Vladimir Ovodok
regia e ideazione scenica Cristina Mazzavillani Muti
light designer Vincent Longuemare
visual designer David Loom
video programmer Davide Broccoli
costumi Alessandro Lai

Orchestra Giovanile Luigi Cherubini
Coro del Teatro Municipale di Piacenza
maestro del coro Corrado Casati
Coro di voci bianche Ludus Vocalis
diretto da Elisabetta Agostini

nuovo allestimento
coproduzione Ravenna Festival, Teatro Alighieri Ravenna, Teatro Municipale di Piacenza


Sull’orlo del Novecento
Il tramonto di un’epoca si fonde all’alba di nuovi tempi: è sul finire dell’Ottocento che il melodramma italiano ritrova nuova linfa, in quegli anni in cui tutto conduce alla modernità, a quel grumo di senso che precipita fino al cuore del Novecento, irradiandosi sino a noi. Nel 1890 l’immediatezza espressiva di Cavalleria rusticana conquista i teatri imponendo il verbo “verista” in musica e, due anni dopo, Leoncavallo trasfigura un fatto di cronaca nelle tinte fosche di una passionalità senza scampo: la “parola scenica” esplode caricandosi di una tradizione lunga secoli dandogli nuova luce. Quella luce che splenderà nell’eroismo tragico di Tosca, nella forza drammaturgica e nella raffinatezza della partitura con cui Puccini apre il secolo.
Tre opere si susseguono, sullo stesso palcoscenico, in un “tour de force” lirico: il Teatro Alighieri si trasforma in una instancabile macchina produttiva. E lo spazio scenico in una claustrofobica scatola dell’angoscia, che si apre e si chiude, trasfigurandosi e dando voce e corpo al gesto tragico che attraversa questi capolavori: la morte in duello, il suicidio, l’omicidio… sentimenti messi fino in fondo alla prova. Visionarie proiezioni per la travolgente passione di Cavalleria rusticana, schegge di luce taglienti e micidiali per Pagliacci, ancora luci e visioni multimediali per la Roma chiusa e soffocante di Tosca. Eppoi, l’audacia di giovani voci e la freschezza di un gesto direttoriale formatosi proprio in questo teatro, all’Accademia di Riccardo Muti.

“Cavalleria rusticana” e “Pagliacci” – remix
Un sorprendente incontro fra tanti giovani dagli 8 ai 18 anni e due opere italiane più vecchie di un secolo, eppure in grado di catturare il cuore e l’immaginazione di generazioni di spettatori. A loro disposizione un teatro ottocentesco, dove la magia dell’opera si rinnova anche grazie alla tecnologia più avanzata, e la libertà di mettere alla prova le proprie energie creative. Nasce così un racconto originale e inaspettato, per il quale le amatissime storie di Cavalleria rusticana e Pagliacci rivivono nella voce e nel talento dei ragazzi che si affacciano al mondo dell’opera con una curiosità pronta a trasformarsi in passione.


Durata:
I parte “Cavalleria rusticana remix” 40’ – Intervallo 15’ – II parte “Cavalleria rusticana” 75’
Totale 2h 10’

Programma di sala