Il programma della XXXIV edizione di Ravenna Festival, che si apre il 7 giugno e si dipana fino al 23 luglio, è preceduto da una settimana di “anteprime”. Dal 28 maggio al 6 giugno, quattro diversi appuntamenti sono l’occasione per visitare alcune “città felici”: quelle dei progetti teatrali Mantiq At-Tayr e Acarnesi Stop the War!, che rendono protagonista la comunità, l’incontro fra spettacolo e natura che è nel DNA del Concerto trekking, quest’anno a Riolo Terme in occasione della candidatura del Parco Regionale della Vena del Gesso Romagnola a Patrimonio Unesco, e il concerto di Joan La Barbara, intrepida esploratrice delle potenzialità della voce. 

Dal 28 maggio al 2 giugno è in scena Mantiq At-Tayr (Il verbo degli uccelli), il primo progetto del Grande Teatro di Lido Adriano (GTLA), nato dal dialogo fra artisti e operatori di Ravenna legati alla cosmopolita località della riviera e attorno all’attività del CISIM, centro culturale e molto altro. Con la regia di Luigi Dadina, la drammaturgia di Tahar Lamri e il coinvolgimento di un centinaio di giovani e adulti di diverse nazionalità, Mantiq At-Tayr rilegge il poema sapienziale sufi di Farid Ad Din Attar, poeta persiano del XIII secolo. Nel poema gli uccelli decidono di avere un re che li rappresenti e l’upupa suggerisce di partire alla ricerca del mitico Simurgh, sovrano fra tutti i volatili. Dopo le molte peripezie attraverso sette valli – quelle della Ricerca, dell’Amore, della Comprensione, dell’Indipendenza, dell’Unità, dello Stupore e della Povertà – solo trenta viaggiatori arrivano alla meta…per scoprire che il Simurgh altro non è che uno specchio in cui è riflessa la loro immagine: il fine del viaggio è la ricerca di se stessi.

Sabato 3 giugno arriva al Teatro Alighieri di Ravenna, dopo il debutto a Pompei, Acarnesi Stop theWar!. Acarnesi, la più antica delle undici commedie superstiti di Aristofane, è la seconda tappa, dopo Uccelli nel 2022, del progetto quadriennale con cui Marco Martinelli “rimette in vita” i capolavori del commediografo greco nell’ambito del dialogo di Ravenna Festival con il Parco Archeologico di Pompei; un progetto forte della vis comica degli adolescenti di Pompei e Torre del Greco e della cura musicale di Ambrogio Sparagna. Diceopoli, vecchio contadino ateniese, non sa convincere i concittadini a smetterla con la guerra, e decide per una “tregua separata” con gli Spartani. Gli abitanti del demo di Acarne si oppongono, ma Diceopoli (“il giusto cittadino”) spiegherà loro che servire la patria significa cercare la Pace.

Domenica 4 giugno il Festival onora l’ormai lunga tradizione del Concerto trekking con una sfida fra country music e folk romagnolo, rappresentati rispettivamente dai Crazy Bulls String e dal Gruppo Folkloristico alla Casadei Bruno Malpassi. Quando tra Otto e Novecento in Romagna si impone la sacra triade del liscio – valzer, polka e mazurka – nel selvaggio Ovest americano che si riassume nella mitica figura del cowboy, prende forma e si radica la Country Dance. Anche laggiù, lo spontaneo dinamismo del ballo si struttura in regole definite e, come nel liscio, dai fienili e dalle aie si passa alle balere e a locali dedicati…senza mai perdere entusiasmo. Forse le grandi distese del nuovo mondo e la pianura romagnola non sono così lontane.
ATTENZIONE: il Concerto Trekking è stato posticipato al 2024 per ragioni di sicurezza, in considerazione dell’alluvione che ha interessato i territori dell’Emilia Romagna nel mese di maggio. 

Martedì 6 giugno il Festival ospita il concerto di Joan La Barbara, il cui percorso artistico è stato segnato dalla ventennale collaborazione con John Cage, seguito da una conversazione con l’artista.