Il “loro” King è di smalto e vetri, di marmo e alluminio, ma anche di componenti meccaniche e materiali di ferramenta; è un po’ pop e un po’ nouveau réaliste: gli studenti della IV E del Liceo Artistico Nervi-Severini di Ravenna si sono misurati con il volto-icona di Martin Luther King, il cui ricordo percorre la XXIX edizione di Ravenna Festival, creandone sette ritratti in mosaico che intrecciano la grande tradizione ravennate a tecniche e materiali innovativi. Così il We Have a Dream titolo dell’edizione 2018 del Festival si fa anche occasione per rinnovare la collaborazione con quella fucina di creatività che è il Liceo Artistico, con un’esposizione – Pop Art for the M.L. King – alla Biblioteca Classense, visitabile gratuitamente fino al 21 luglio negli orari di apertura della Biblioteca e in occasione dei concerti di Ravenna Festival.  

Cosa rimane oggi del sogno di Martin Luther King, di quel potente appello per una società equa, a distanza di cinquant’anni dal suo assassinio a Memphis? Ravenna Festival, che negli ultimi anni ha affrontato eventi e personaggi cruciali del XX secolo (dalla Grande Guerra a Nelson Mandela, alla Rivoluzione Russa), non poteva non rendere tributo a Martin Luther King, che ancora oggi rappresenta un punto di riferimento del nostro orizzonte morale, per non dimenticare errori e orrori passati, né la forza del sogno condiviso.

In occasione del cinquantenario della morte del Nobel per la pace, la classe IV E del Liceo Artistico Nervi-Severini ha realizzato sette ritratti in mosaico con la guida di Giuliano Babini, artista di rilievo internazionale nel mosaico contemporaneo. Con il supporto delle professoresse Patrizia Cingolani e Simona Parisi, l’una referente del progetto e l’altra impegnata a guidare i ragazzi nello studio storico del carismatico Reverendo King, gli studenti hanno avuto l’opportunità di conoscere e interpretare i valori lasciati dal movimento progressista per i Diritti Civili. Così come il mosaico consiste nell’assemblaggio di diverse unità, il messaggio di pace trasmesso è l’unione delle menti per raggiungere un obiettivo comune; la stessa scelta di materiali e tecniche innovativi riflette il desiderio e la forza di cambiamento di cui King si è fatto portatore.

King verde è di Alessandra Martelli e Celeste Lolli; King blu di Margherita Gamberini e Leila Sadik; King arancione di Valentina Sassi e Mai Scampa; King marrone di Rolando Ferro, Alessandro Pagliarani e Matteo Bazzocchi: King black & white di Andrea Zanon e Andrea Zavatta; King chains di Camilla Carroli e Anna Viola Castellari; King bolts di Gabriele Montalti.

Sfoglia il depliant sulla mostra Pop Art for the M.L. King