“Guarda che per come suoni tu, se ti metti a fare jazz in pochissimo diventi il numero uno.” Con questa telefonata il grande Enrico Rava, nel 1996, ha convinto Stefano Bollani a smettere di fare “l’impiegato dei cantanti”, aiutandolo a diventare l’artista che è oggi. Dal Conservatorio ai palchi più prestigiosi del mondo, insieme a grandi orchestre e in “solo”, ha sempre saputo unire le straordinarie qualità musicali alla propensione per l’ironia e il divertimento. Riesce così a passare dagli omaggi alla musica italiana degli anni Trenta e Quaranta, alle sperimentazioni con le quali coniuga musica e letteratura. Un aneddoto sintetizza la sua popolarità: Bollani è apparso come personaggio, con il nome di Paperefano Bolletta, in due storie a fumetti del settimanale «Topolino», rivista di cui è stato nominato Ambasciatore.


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