© Jenny Carboni

Quartetto del Teatro alla Scala

Francesco Manara violino
Daniele Pascoletti violino
Simonide Braconi viola
Massimo Polidori violoncello

Arvo Pärt Fratres
Samuel Barber Quartetto in si minore op. 11
Antonín Dvořák Quartetto n. 12 in fa maggiore op. 96 “Americano”


Talvolta musiche nate in contesti e in tempi lontani e diversi sembrano essere legate tra loro da un filo invisibile: allora, la staticità evocativa e ipnotica della pagina dell’estone Arvo Pärt (che nel 1977 ancora non aveva scelto la via dell’esilio), capace di fermare il tempo e di condensarlo attorno all’austera semplicità di un infinito bordone, rimanda con insospettata affinità alla spiritualità dolente che attraversa quella di Samuel Barber, tutta l’op. 11 e non solo il celeberrimo Adagio, il brano “più triste della storia”, la cui versione per orchestra debuttò sotto la bacchetta di Toscanini nel 1938 a New York. E oltreoceano, quasi mezzo secolo prima, vede la luce anche l’“Americano” di Dvořák: ma qui la malinconia cantilenante del tempo lento trova ristoro nei richiami folklorici, statunitensi e boemi insieme.


Durata:
1h circa senza intervallo

Programma di sala