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Create Date2 giugno 2017
Last Updated5 giugno 2017

Concerto Trekking - “Poliphonie”
Domenica 4 Giugno
Partenze dalla Romagna > Diga di Ridracoli ore 10
Partenze dalla Toscana > Eremo di Camaldoli ore 9.30

Domenica 4 giugno, alla vigilia della Giornata mondiale dell’ambiente (Il 5 si celebra infatti il World environment day, per ricordare la Conferenza di Stoccolma del 1972, durante cui è nato il Programma dell'Onu per l'ambiente), Ravenna Festival in collaborazione con Trail Romagna e Romagna Acque presenta l’ottava edizione del Concerto trekking in uno dei luoghi più verdi e antichi d’Europa, le Foreste Casentinesi. L’appuntamento con il Concerto Trekking che coniuga musica e natura, divenuto oramai un classico, si muove quest’anno lungo un percorso che lambisce la riserva naturale di Sasso Fratino candidata a Patrimonio Naturale dell’Umanità, un’oasi inaccessibile con alberi che superano i 500 anni, coevi di quelle utilizzati per coprire le grandi volte della rinascimentale Firenze, dal Duomo al Battistero... Il 4 giugno tutte le strade porteranno infatti alla Foresta della Lama, un luogo incantevole, attraversato da un ruscello, nel quale dopo un rigenerante ristoro toscano (a base di prodotti del Parco) il pubblico potrà vivere una moderna piccola Woodstock, ascoltando disteso sui prati i suoni della Classica Orchestra Afrobeat diretta da Marco Zanotti, voce solista Niamy Sitson.

Due i punti di partenza per raggiungere la Lama: il percorso principale prende avvio dalla Diga di Rigracoli (ore 10) lungo un tragitto di 11 km con dislivello positivo di 800, mentre un percorso alternativo dal versante toscano scende alla Lama dall’Eremo di Camaldoli (7 km, con un dislivello negativo di 500m). I cammini punteranno al cuore della foresta, il pianoro della Lama, al confine con la Riserva Naturale Integrale di Sasso Fratino, un luogo incantato, dalla morfologia aspra, segnata da ripide pendenze e da affioramenti rocciosi. Un luogo per secoli fuori dai consueti percorsi, poco battuto dall’uomo ed oggi vietato ad esso e per questo rimasto nella condizione più prossima alla massima “naturalità”.

A unirsi al canto del bosco sarà la Classica Orchestra Afrobeat, un ensemble che, dedicandosi alla contemplazione catartica delle voci della natura, crea un proprio habitat immaginifico alla ricerca di una primitiva armonia tra l’umano e il divino.  In POLYPHONIE – questo il titolo del concerto – l’ensemble emiliano-romagnolo diretto dal polistrumentista Marco Zanotti, con il suo organico misto di strumenti antichi europei ed africani, intaglia storie che mantengono una ritualità dilatata, in simbiosi con la smisurata grandezza della natura. Nell’utilizzo delle voci e del contrappunto vi è la duplice valenza della tradizione musicale colta europea e del ricco patrimonio ritmico africano. Fatta eccezione per un brano di Miriam Makeba, il programma è costituito di composizioni originali, nate dal silenzio mobile di un lago o dal respiro degli alberi, frutto di un estensivo lavoro di gruppo. Polyphonie è la terza produzione artistica dell’Orchestra dopo la rilettura di Fela Kuti insieme al figlio-erede Seun, e l’opera epica regard sur le Passé con i due griot Baba Sissoko e Sekouba Bambino. Njamy Sitson è la voce solista, un artista dal profilo internazionale che si dedica ai canti polifonici millenari dei Pigmei e delle popolazioni centrafricane ma anche al canto barocco europeo, con collaborazioni eccellenti e un’intensa attività didattica in tutto il mondo.

La Foresta della Lama è una conca che conserva lembi di antiche bassure acquitrinose ora occupate da suggestive macchie di ontano nero, pioppi e salici. Un ambiente che conserva il fascino di un luogo fuori dal tempo per il contrasto tra il fondovalle pianeggiante, prativo e le pendici impervie dove la foresta si sfrangia con tenaci alberi abbarbicati alle rupi. Un susseguirsi di vegetazione: l'esplosione di faggi, abeti, carpini, tigli, cerri, mano a mano che si scende cede alle latifoglie (roverella, castagno, maggiociondolo, orniello, tasso, ciliegi selvatici, agrifoglio); nei prati fioriscono piante alpine (genziana, croco) ed appenniniche (giglio martagone, anemoni, ranuncoli, aquilegia, orchidee); nelle radure ginepri, felci, viole, ciclamini. Daini, cervi, caprioli, cinghiali e mufloni sono facilmente osservabili, come pure l'aquila e la poiana; poco avvertibili invece, perché elusivi, i carnivori (lupo, faina, tasso, donnola, volpe).

Iscrizione 15 euro (concerto, guide, ristoro)
Info e iscrizioni: www.ravennafestival.org – www.trailromagna.eu

La CLASSICA ORCHESTRA AFROBEAT è un ensemble composto da 13 musicisti di estrazione mista classica, barocca e popolare. Diretta da Marco Zanotti, crea nei suoi lavori di composizione o arrangiamento un territorio di confine che mescola le sonorità e le peculiarità espressive degli strumenti della tradizione colta europea come archi, legni e clavicembalo con le percussioni, i canti e le poliritmie africane. Il disco d'esordio SHRINE ON YOU (Brutture Moderne 2011) è un omaggio a Fela Kuti, registrato insieme al figlio ed erede Seun Kuti. Ha fatto il pieno di critiche entusiastiche sia in Italia che all'estero, inclusa la partecipazione live nel 2013 al Festival di Glastonbury-UK (prima e unica band italiana invitata) e nel 2014 a Perugia come evento di punta del Festival di Radio3. Altre esibizioni da ricordare sono Piazza del Duomo a Milano, le Terme di Caracalla a Roma con ospite Seun Kuti, il New Empowering Church di Londra e varie performance dal vivo a Radio1RAI e Radio3RAI. Il secondo lavoro della band è l'opera epica in tre movimenti REGARD SUR LE PASSE', registrata dal vivo al Teatro Alighieri di Ravenna per Ravenna Festival e presentata nel 2014 all'Auditorium Parco della Musica di Roma. Si tratta di una suite musicale che attraverso le sonorità antiche, sia europee che africane, ripercorre le gesta dell'ultimo imperatore d'Africa, Samory Toure. Ospiti dello spettacolo sono due griot di fama internazionale: Sekouba Bambino e Baba Sissoko.

NJAMY SITSON. Cantante, polistrumentista, compositore, musicoterapeuta, performer e attore, i suoi interessi vanno dalla filosofia alla musica barocca, ha insegnato musica africana (polifonia vocale e percussioni) presso le Università di Augsburg e di Zurigo. Attualmente insegna presso il Freies Musikzentrum di Monaco di Baviera. Tiene workshop vocali e seminari per cori e orchestre di musica classica in tutto il mondo. Si esibisce con il suo concerto solista nei teatri di tutta Europa, e collabora con artisti internazionali di primo livello. Dal 2015 collabora con la Classica Orchestra Afrobeat per lo spettacolo "Polyphonie". Ha co-composto la colonna sonora del film "Blutige Steine" di Donna Lean per ARD Television. Ha registrato due album a proprio nome intitolati "African Angel" e "Kulu", nei quali mostra una musica afro-contemporanea, in cui le radici africane incontrano la musica classica europea, con un pizzico di jazz.

MARCO ZANOTTI, polistrumentista e compositore, agli studi accademici predilige sin dagli inizi le lezioni dei maestri popolari. Nel corso della sua formazione, oltre alle varie masterclasses di jazz tra cui il Berklee College, studia e si forma in Brasile, Spagna, Senegal, Mozambico, Belize e Cuba. Una intensa spola attraverso l’Atlantico lo porta a suonare e registrare in festival e teatri europei e sudamericani con Elio Camalle, Ivete Souza, Patrizia Laquidara, Toninho Horta, Jacaré e il quintetto italo-brasiliano di choro Circolo Odeon. Collabora con la compagnia di musicisti argentini Del Barrio con la quale registra tre album e suona vari repertori tra cui la "Misa Criolla" di A. Ramirez insieme a vari cori e solisti tra cui Antonella Ruggiero e il coro del Conservatorio di Mosca. Nel 2010 fonda la Classica Orchestra Afrobeat e registra tre dischi insieme ad alcuni tra i piu significativi artisti africani contemporanei: Seun Kuti, Baba Sissoko, Sekouba Bambino e Njamy Sitson. Partecipa a festival prestigiosi come quello di Radio3RAI, Ravenna Festival, Glastonbury (UK), Armonie d’Arte, ecc. Altri progetti in atto sono MOTHRA モスラ un trio insieme a Fabio Mina e Peppe Frana legato all'improvvisazione e alla sperimentazione sonora (collaborando talvolta con Markus Stockhausen) e Kairòs, un progetto di scrittura legato alla world music insieme ad Elisa Ridolfi e Anna Palumbo. Svolge da oltre 15 anni attività didattica e tiene vari laboratori sul ritmo e la body percussion. Collabora stabilmente con la compagnia di teatro e integrazione Magnifico Teatrino Errante e con FantaTeatro. Nel 2012 ha curato e tradotto l'edizione italiana della biografia ufficiale di Fela Kuti (Arcana Ed).


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